Baite traboccanti di fiori e delizie tirolesi: incantevole Alpbachtal

Baite traboccanti di fiori e delizie tirolesi: incantevole Alpbachtal

di Sabrina Quartieri
Rifocillarsi in malga, dopo una passeggiata in quota, con degli gnocchetti al formaggio serviti in una padella gigante. Poi, scendere lungo un sentiero puntellato di lucciole saltellanti, fino al paese fiorito più bello d’Europa. Le giornate di vacanza nella zona turistica Alpbachtal Seenland, cuore del Tirolo austriaco tra le aspre cime del Rofangebirge e le vette erbose delle Alpi di Kitzbühel, scorrono all’insegna della vita autentica di montagna. In uno scenario dominato da baite di legno con balconi ricolmi di fiori, fitti boschi rigogliosi, impetuose cascate e alpeggi, è Alpbach il gioiello della vallata, rinomato per le sue tipiche case dai davanzali variopinti che, da anni, lo rendono “Il paese fiorito più bello d’Europa”. 
 
 

Un titolo conferitogli nel 1993 nell’ambito di un concorso dedicato alle ornamentazioni floreali, grazie a una lunga storia nata con una delibera comunale del 1953, quando per volontà dell’allora sindaco di Alpbach Alfons Moser, fu deciso che i nuovi edifici si sarebbero dovuti uniformare al tradizionale stile architettonico della località. A rappresentarlo in modo magistrale ancora oggi, è l’hotel Böglerhof, di proprietà dell’allora primo cittadino. Una romantica struttura in pietra e legno che conserva una stube con arredi originari del ‘500 per una cena a lume di candela, oltre a un’invidiabile cantina di vini frutto della passione di Moser, al tempo commerciante di bottiglie.
 
Situato a mille metri di altitudine nel versante più soleggiato della valle, Alpbach è un grazioso villaggio popolato da 2500 abitanti, per lo più contadini, e da altrettante vacche, alle quali si deve la generosa produzione del tipico formaggio di latte di fieno. Il miglior risveglio, qui, è al “Sentiero della contemplazione”: lungo il ‘Besinnungsweg’ si rigenera il corpo e la mente tra le erbe aromatiche da odorare, gli alberi maestosi da abbracciare, i percorsi kneipp da provare e una inaspettata “Capanna dell’angelo custode”, per dedicarsi alla meditazione. Subito dopo però è l’ora di una buona colazione panoramica in cabinovia: salire in quota mentre si sorseggia un caffè e si assaggiano le prelibatezze tirolesi nell’esclusiva ovovia culinaria che conduce al monte “Wiedersbergerhorn”, è un’esperienza golosa tutta da provare. L’ambiente è intimo, la vista mozzafiato e il tavolo imbandito di vari tipi di formaggio, prosciutto, marmellata, patè, burro, pane della regione, caffè o tè. E se ci si lascia distrarre troppo dal panorama, si può tranquillamente rimanere seduti fino a quando non sarà rimasto più nulla da mangiare (il prezzo della colazione in cabinovia - per un massimo di quattro posti - è di 32,50 euro a persona).

Per una adrenalinica discesa – nonostante l’assenza di neve nella bella stagione – basta salire sul nuovo ottovolante Alpine Coaster “Lauser-Sauser”, che è un po’ come andare sulla slitta in estate. La novità del monte “Wiedersbergerhorn” permette di affrontare mille metri di discesa e 134 di dislivello, arrivando a sfiorare i 42 km/h di velocità. La divertente corsa in quota, con jumps e circuiti a 360°, dura circa otto minuti ed è accessibile, senza accompagnatore, a partire dagli otto anni di età. Durante la discesa, si consiglia di sorridere: per mantenere il ricordo dell’esperienza, infatti, verrà scattata una foto ad ogni persona, disponibile al fotopoint una volta terminata l’avventura. Optando invece per una visita guidata al birrificio di Inneralpbach, si avrà modo di conoscere il simpatico mastro Josef, che alla “bionda” preferisce il vino rosso e che gareggia nelle competizioni di sidecar, senza trascurare mai la preparazione della chiara “Mein Bier Helles” e della “Mein Bier Weizen”, realizzata con estratto di mosto. Due bevande molto apprezzate nel Tirolo, a base di malti pregiati e della delicata acqua minerale della regione, senza ferro né calcare. Naturalmente è possibile assaggiare “le bionde”, al termine del tour alla “Kristallbrauerei”, una moderna azienda del 2006 dotata di una sala cottura con diversi serbatoi di fermentazione. Nel locale accanto, l’appuntamento è il venerdì, quando si ordina una buona razione di pollo allo spiedo da abbinare al boccale.

Ma la valle è anche il regno del formaggio al latte di fieno. Tra caseifici e malghe, sono 60 i contadini - per otto ettari di terreno e centinaia di vacche - a dare vita a una imperdibile varietà di prodotti di qualità “morbidi” e stagionati. Alcuni, molto leggeri, che si mangiano in compagnia di una birra ghiacciata. Altri, sempre delicati, che si usano come condimento degli gnocchetti. Ancora: la versione alla panna, molto saporita, al momento, è la tipologia più venduta e non mancano i formaggi al peperoncino e gli stagionati, che diventano un vero e proprio parmigiano. Se la degustazione nei masi è gratuita, vale la pena regalarsi una cena in malga per provare un’originale esperienza da veri “gourmand”: è al ristorante Böglalm che ci si delizia il palato con una pentola gigante da cui straripano i “Käsespätzle”, gli gnocchetti tirolesi con formaggio fuso e cipolla croccante. L’usanza insolita in questa vecchia stalla trasformata 25 anni fa in una deliziosa stube, è proprio quella di servirsi da soli la propria porzione dal grande recipiente lasciato al centro della tavola.

Spostandosi a Kramsach si entra nel più grande villaggio-museo del Tirolo. Un luogo dove si compie improvvisamente un tuffo nel passato rurale di questo angolo d’Austria, grazie alle 15 case dei contadini presenti, ricostruite fedelmente in un unico spazio e appartenute ad altre epoche. Tra queste, alcuni masi risalgono persino al XVI secolo e formano degli autentici esemplari di antichi nuclei edilizi a edifici appaiati. Accedendo ai rustici, si entra in un microcosmo semplice e sincero, con la stube rivestita in legno, la stufa di maiolica, la cucina con focolare aperto, il camino di larice, il tetto di scandole e le scale a chiocciola. Nei cortili non mancano le stalle, la legnaia e i fienili per la trebbiatura. Nel villaggio poi, è possibile ammirare anche le segherie idrauliche, i depositi dell’acqua, una cappella di famiglia, un granaio e una piccola scuola, con banchi e materiale didattico del 1818, oltre a una minuscola cucina e alla camera da letto del maestro.

Gli amanti della natura non potranno perdere la passeggiata alla romantica forra Kaiserklamm, la prediletta dell’imperatrice Sissi. Un itinerario per andare alla scoperta della gola solcata da un torrente impetuoso, usato fino agli anni Sessanta come “strada” per mandare a valle i tronchi da impiegare come materiale per le costruzioni. È in questa zona boscosa, inaspettato regno di farfalle e di misteriosi gufi, che si trova anche la “Kaiserhaus”, una locanda in tipico stile tirolese che l’imperatore Francesco Giuseppe e la sua consorte - habitué della zona - usavano come alcova e dove, ancora oggi, è possibile pernottare al costo di 30 euro.
Il colpo d’occhio di case variopinte segna l’inizio della gita a Rattenberg, rinomata per i tetti dalle tinte color pastello che Egon Schiele ripropose in un suo dipinto. In stile medievale, la città più piccola dell’Austria – conta solo 400 abitanti - impone una tappa al castello del 1200, di cui oggi rimangono solo rovine e una vista panoramica imperdibile dall’alto. La passeggiata lungo il corso conduce a un’altra sosta (quasi) obbligata: la Caffetteria Hacker, la più famosa pasticceria della vallata che ogni giorno sforna oltre 40 tipi di torte e tanti bon bon al cioccolato. Ma è l’Apfelstrudel alla viennese il dolce di cui va più fiero il maestro pasticcere Reinhard, che con un’incredibile esibizione live svela ai clienti più affezionati tutti i trucchi della sua ricetta.

Per il miglior strudel di mele, si parte da un’accurata selezione degli ingredienti: se per la pasta servono 440 g di farina (tipo w700), due uova, 60 g di olio, un pizzico di sale e 160 g di acqua tiepida, per il ripieno occorrono 1200 g di mele acide, 120 g di zucchero con un po’ di cannella, 250 g di pangrattato saltato con il burro, e delle uve sultanine passate nel rum. A questo punto si comincia a impastare tutti gli ingredienti per la pasta, da coprire subito dopo e lasciare riposare per mezz’ora, prima di stenderla leggermente con il mattarello e tirarla, usando il dorso dei pugni delle mani fino ad ottenerne uno strato sottile. Ancora: posare delicatamente la pasta su uno straccio e spalmarlo con il burro fuso. Spargere sopra il pangrattato, il burro e il resto degli ingredienti. Arrotolare lo strudel con l’aiuto dello straccio. Coprire di nuovo con il burro fuso e mettere in forno a 200° C per 10 minuti e, dopo 30-45 minuti, abbassare a 180° C. Infine, lasciar cuocere (il tempo di cottura dipende dal tipo di mela).

Per raggiungere la zona di Alpbachtal Seenland, se si viaggia in automobile, si prende l’autostrada A12 e si esce a Kramsach (quattro ore di distanza da Modena). Chi è a bordo del treno, dovrà scendere a Jenbach, mentre se si opta per l’aereo si arriva a Innsbruck e si noleggia un transfer per gli ultimi 50 chilometri di strada. A tutti gli ospiti della valle, infine, viene data una tessera gratuita per tutta la durata della vacanza, che include diversi ingressi. Con l’“Alpbachtal Seenland Card”, infatti, si avrà accesso alle funivie, agli autobus, alle piscine, agli stabilimenti sul lago e ai musei del territorio. Quindi, non dimenticate di richiederla dove pernottate e di portarla sempre con voi nello zaino.
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Agosto 2018, 17:25
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