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Secondo segnalazioni di alcuni automobilisti che, intorno alle 13, transitavano sul viadotto dell'A14 in direzione sud, padre e figlia, mano nella mano, si erano allontanati circa duecento metri dall'auto, camminando vicino al guardrail, prima di giungere nel punto da cui è precipitata la bambina. Un volo di cinquanta metri. Dopodiché nessuno si è più potuto avvicinare al corpo di Ludovica: ogni volta che soccorritori e personale della Squadra Mobile tentavano di avvicinarsi, Fausto Filippone minacciava, a voce alta, di lanciarsi.
«Abbiamo cercato, con un negoziatore esperto, di impedire che l'uomo si gettasse dal cavalcavia.
L'unico elemento certo - ha detto il questore Vincenzo Palumbo.- è che durante le lunghe trattative lui continuava a chiedere scusa a tutti». «Resta da chiarire - spiega il capo di gabinetto della Questura Katia Basilico - se in tarda mattinata al momento dell'arrivo del 118 Filippone fosse ancora nei pressi della palazzina di largo Roccaraso dove giaceva il corpo di Marina Angrilli nell'area del retrocortile»
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Maggio 2018, 21:00
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