Malasanità, parrucchiera di san Donato Milanese racconta: «Io operata dai primari delle tangenti, ora sono invalida al 100%»

Malasanità, parrucchiera di San Donato Milanese racconta:«Io operata dai primari delle tangenti, ora sono invalida al 100%»

di Angela Calzoni
Sabrina Toso, 52 anni, di San Donato Milanese. Lei è stata operata sia al Pini da Calori che al Galeazzi da Romanò, i due primari arrestati per tangenti. Com’è andata?
«Il mio calvario è iniziato 7 anni fa. Dopo una caduta dal secondo piano, ho subito diversi interventi alla gamba sinistra all’ospedale Ca’ Granda. Ero riuscita a camminare, salire le scale, ma la mia gamba era leggermente a X, mentre io la volevo di nuovo dritta. Avevo 45 anni, mamma di una ragazzina che ora ha 16 anni, e volevo tornare normale. Così mi sono rivolta a Calori, ma dopo due operazioni e tanta riabilitazione avevo ancora male. Ma prima di affrontare il terzo intervento al Pini sono andata da Romanò per un consulto».
Che cosa le disse?
«Pagai la visita 250 euro e mi disse che avevo una grave infezione. L’unico modo per guarire era una protesi al ginocchio, alla tibia e al femore. A quel punto tornai da Calori, che ormai era diventato quasi uno di famiglia, e gli chiesi cosa mi avesse fatto. Gli dissi anche che Romanò mi aveva parlato di un intervento molto invasivo».
Lui come reagì?
«Davanti a me prese il telefono e chiamò Romanò dicendo che ero una sua paziente e che lui non doveva permettersi di toccarmi. La conversazione fu accesa, ma la cosa finì lì».
Poi che accadde?
«Ho affrontato un terzo e un quarto intervento da Calori. Mi ha messo una protesi che un suo aiuto mi ha detto essere oncologica, anche se io non ho mai avuto il cancro. Mi ha tagliato ossa, nervi e perfino muscoli. Dopo le operazioni ho passato mesi in sedia a rotelle, imbottita di antidolorifici, e ora sono assuefatta. Soffro molto e non riesco a camminare come un tempo».
Dopo tanto dolore, ha capito se le operazioni erano necessarie? 
«I chirurghi del Ca’ Granda nel referto hanno scritto che un’osteotomia, l’intervento per raddrizzarle la gamba, non era necessaria. Per Calori, invece, bisognava operare: ha fatto leva sulla mia voglia tornare bella e sulla mia fragilità».
E con il suo lavoro come ha fatto?
«Semplice, l’ho perso. Ero parrucchiera, ma ora non posso più stare in piedi a lungo. Vivo con l’assegno d’invalidità, che l’Inps ha riconosciuto al 100%. Ho cercato lavoro, ma nessuno mi assume con questa protesi. Calori mi ha rovinata. Io non ho il problema di dare le Vuitton a mia figlia, devo darle da mangiare».
Adesso che cosa farà?
«A breve farò i controlli al Pini e poi, grazie al dottor Daniele Viola di TuteladelMalato.it e all’avvocato Andrea Scaccabarozzi, farò denuncia e cercherò di avere giustizia».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Aprile 2018, 12:39
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