Wind Tre multata, l'Antitrust: «Ha omesso le informazioni sui costi»

Wind Tre multata, l'Antitrust: «Ha omesso le informazioni sui costi»
Multa di 4.250.000 euro per Wind Tre per pratica commerciale scorretta. La decisione, presa nell'adunanza del 28 marzo scorso, dipende dal fatto che, secondo l'Antitrust, Wind Tre ha omesso e indicato in maniera ingannevole le informazioni riguardanti i servizi di navigazione in mobilità commercializzati con il marchio "3" e i servizi di connettività ad Internet con tecnologia in Fibra ottica.

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Per quanto riguarda i servizi in mobilità, - si legge in un comunicato stampa - sono risultate omissive le informazioni sui costi del traffico extrasoglia una volta esauriti i giga inclusi nell’offerta. Nello specifico, l’Autorità ha ritenuto che l’assenza di una adeguata informativa sui costi aggiuntivi, unitamente all’uso in campagna pubblicitaria di claim, quali: “Free Unlimited Plus” e “Naviga senza pensieri alla massima velocità con la rete 4G LTE di 3”, hanno lasciato erroneamente intendere ai consumatori che il servizio fosse caratterizzato da un traffico dati illimitato sia in download che in upload.

Per i servizi di connettività ad Internet da rete fissa in fibra ottica, l’Autorità ha accertato che le campagne pubblicitarie di Wind Tre non hanno fornito informazioni sulle caratteristiche dell’offerta in fibra, sui limiti geografici di copertura delle varie soluzioni di rete, sulle differenze di servizi disponibili e di performance (ad esempio tempi di attesa per la fruizione dei servizi medesimi), nonché sulle effettive condizioni economiche di fruizione dei suddetti servizi.

In conseguenza di tale condotta omissiva e ingannevole, il consumatore, a fronte dell’uso del termine onnicomprensivo “fibra”, non è stato messo nelle condizioni di individuare gli elementi che distinguono, in concreto, le diverse tipologie di offerta. L’assenza di un’informazione chiara su tali profili impedisce infatti al consumatore di prendere una decisione consapevole sull’acquisto dell’offerta in fibra.

La condotta ingannevole e omissiva risulta «assumere particolare rilievo in considerazione dell’importanza del settore economico interessato, caratterizzato da modelli di consumo ed esigenze degli utenti che stanno mutando radicalmente a fronte di una crescente offerta di servizi digitali», conclude l'Antitrust nel comunicato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Aprile 2018, 20:19
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