Riti voodoo per far prostituire una ragazzina: choc nel casertano, "minacce anche alla famiglia in Africa"

Riti voodoo per far prostituire una ragazzina: choc nel casertano, "minacce anche alla famiglia in Africa"
Riti voodoo per costringere una nigeriana minorenne a prostituirsi, ma anche botte e minacce di ritorsione verso la famiglia in Nigeria. Teatro, Castel Volturno (Caserta), 'città banlieu' di quasi 20mila stranieri, di cui quasi il 75% irregolari. Un libro dell'orrore quello emerso dall'indagine della Squadra Mobile di Caserta che ha fermato, su ordine della Dda di Napoli, tre persone provenienti da Ghana e Nigeria, due donne, Joy Kingsley, di 48 anni e la 38enne Edith Osazuwa, e un uomo, Seare Seth Asare di 32 anni. 

A Castel Volturno la mafia nigeriana gestisce il racket della prostituzione e dei sequestri di giovani donne, perlopiù provenienti dalla Nigeria e dai Paesi limitrofi. I tre fermati, nigeriane le due donne, ghanese l'uomo, rispondono di vari reati, tra cui la riduzione o mantenimento in schiavitù, pluriaggravato in concorso. Oltre alla minorenne, gli investigatori della Polizia di Stato hanno scoperto che il trio teneva segregate altre due straniere, che poi venivano inviate in strada, sulla Statale Domiziana, a prostituirsi.

Queste ultime non sono state trovate, ma di loro ha parlato la minore, che qualche mese fa è riuscita a scappare da Castel Volturno per raggiungere il Nord Italia, dove ha trovato il coraggio di raccontare tutto alla Polizia di Stato. Qui ha riferito dell'incubo vissuto; segregata e costretta a prostituirsi, sotto la minaccia costante che venissero toccati i suoi familiari rimasti in Patria.

La ragazza ha raccontato anche di essere stata picchiata, fin quasi ad essere soffocata. A tenerla sotto totale soggezione erano poi i riti voodoo che le venivano praticati dalla «madame», nella fattispecie una delle due donne arrestate; l'altra invece controllava sulla strada che la minore si prostituisse senza fare storie. La ragazza doveva consegnare ogni giorni i soldi guadagnati con i clienti ai tre aguzzini. Ad agosto del 2017 la ragazza è poi riuscita a fuggire approfittando della distrazione dei suoi carcerieri.

VITTIME DELLA TRATTA «Tutte le donne nigeriane che si prostituiscono sono vittime di tratta.
Rese schiave tramite questi riti voodoo o tramite il ricatto di ritorsioni ai familiari rimasti in Nigeria. La situazione attuale non è più gestibile e richiede un intervento legislativo per porre fine a questo degrado sociale che coinvolge trafficanti, donne vittime di tratta e i clienti. Occorre colpire non solo i trafficanti, ma anche i clienti. Senza clienti non ci sarebbe prostituzione». È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito alla notizia delle indagini di Castel Volturno che hanno smascherato un traffico di donne schiavizzate con riti voodoo. 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Febbraio 2018, 19:23
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