Salah non è bastato, Roma costretta a vendere

Salah non è bastato, Roma costretta a vendere

di Francesco Balzani
ROMA - Il fair play finanziario incombe ancora. Sulle speranze presenti e sui sogni futuri. Dietro le parole e il volto scuro di Monchi, infatti, c’è il fantasma dell’Uefa e la necessità di fare ancora cassa per evitare sanzioni e poter operare sul mercato in entrata. La Roma ha fallito per stessa ammissione del club il raggiungimento di uno degli obiettivi del settlement agreement sottoscritto con la Uefa, l’azzeramento del deficit di bilancio al 30 giugno 2017, anche se per pochi milioni. Su questo sforamento la Uefa si pronuncerà sempre nella primavera del 2018, ma non ci sono troppe vie di uscita: la Roma dovrà vendere ancora. Entro fine giugno, e quindi potenzialmente già a gennaio. E quanto ribadirà Pallotta oggi a Londra allo stesso Monchi nel tanto atteso summit di mercato. Se il ds vorrà comprare, dopo le spese estive non ripagate per ora sul campo (vedi Schick o Defrel), dovrà vendere. Un top player, o forse due qualora non dovesse raggiungere il piazzamento in Champions (per ora lontano un punto) che gli garantirebbe un po’ di ossigeno. A questa incognita si aggiunge una situazione di bilancio non serenissima considerato che al 30 giugno 2017, l’indebitamento finanziario è aumentato a 192,5 milioni e gli ingaggi sono pari a 145 milioni (più 58 milioni di ammortamenti) rispetto a un fatturato strutturale (senza plusvalenze) di 175 milioni. In più c’è il discorso spesa-cantiere per il nuovo stadio. Ecco perché la parola d’ordine per Monchi, dopo le spese importanti e non proprio ripagate dell’estate, sarà “sacrificio”.
Dopo Salah, Rüdiger e Paredes (senza citare le cessioni del passato) sarà il turno di Strootman che è già con un piede e mezzo fuori Trigoria. Difficile che qualcuno paghi la clausola da 45 milioni, ma club come Liverpool o Marsiglia (dove c’è Garcia) potrebbero spingersi oltre i 35. Una cifra da plusvalenza per un giocatore sotto rendimento. Occhio però anche a Nainggolan, Dzeko e Florenzi. Il primo, dopo il caso Capodanno, non è più così certo di voler restare. Il bosniaco, a 31 anni, cerca nuovi stimoli ed è richiesto in Cina mentre Florenzi dovrà trattare il rinnovo con alle spalle la corte di mezza Premier. Tornando all’incontro di oggi a Londra: ribadito che Totti non ci sarà (è alle Maldive, nello stesso Resort di Chiellini e Immobile), Pallotta in mattinata sarà il primo relatore al convegno “Leaders in Sport” per il suo intervento sul progetto stadio della Roma. Poi incontrerà Monchi, Gandini e Baldissoni.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Gennaio 2018, 23:55

© RIPRODUZIONE RISERVATA