Proto, il finanziere "re delle bufale" si candida col M5S: "Hanno paura di me". Ma Di Maio non lo vuole

Proto, il finanziere "re delle bufale" si candida col M5S: "Hanno paura di me". Ma Di Maio non lo vuole
«La mia candidatura alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle è stata fatta in tempo ed è assolutamente regolare, come da statuto da loro presentato». Lo dice Alessandro Proto, il finanziere che ha annunciato di voler correre con il M5s per le politiche. «Le dichiarazioni di Toninelli e Di Maio contro di me dimostrano solo una gran paura e l'opposto della democrazia che tanto sbandierano -prosegue Proto-. Nello statuto non sono specificati quali reati vengono accettati e quali no, pertanto o accettano il fatto che io possa candidarmi oppure è l'ennesima buffonata che fanno da qualche tempo a questa parte».



«Sono peggio di un partito politico, altro che libertà e democrazia. Sono 4 ex disoccupati, incluso il candidato premier Di Maio, che hanno trovato l'America con Grillo -dice ancora Proto-. Ora c'è spazio anche per chi ha avuto problemi con la giustizia come il sottoscritto. Ho pagato il mio debito e sono pronto a sfidarli convinto di poter vincere queste parlamentarie». 

DI MAIO: NON È UN TAXI Migliaia e passa di autocandidature per correre con la forza politica che aspira a governare l'Italia e punta ad essere il primo partito nel nuovo parlamento. Il «tilt» imposto ieri dalla rete agli aspiranti parlamentari M5s «dimostra che siamo l'ultimo argine all'apatia politica e all'astensionismo» esulta il Capo Politico del Movimento che tuttavia avverte: «ora faremo le opportune verifiche: il M5s non è un taxi che ti porta in Parlamento».

Luigi Di Maio conferma tuttavia le indiscrezioni sui primi nomi degli «outsider» che correranno con il M5s. Tra questI il comandante Gregorio De Falco, noto alle cronache per la «strigliata» al comandante della Costa Crociera Francesco Schettino. «Ci sono nomi di giornalisti, di docenti universitari, di personalità dello spettacolo e persone che vengono nel mondo delle imprese: l'appello alle migliori energie e competenze del Paese ha funzionato» esulta il candidato premier che ha imposto il silenzio stampa ai candidati ma lancia anche un appello. «E adesso dico anche: fatevi avanti per i collegi uninominali» è il suo invito.

Decisamente non rivolto al finanziere Alessandro Proto, assurto agli onori della cronaca per aver racimolato a suo tempo quasi il 3% di Rcs Mediagroup grazie ai capitali di alcuni investitori stranieri e poi arrestato con l'accusa di manipolazione del mercato e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza. Proto annuncia di volersi candidare con il M5s: «Ho preso questa decisione dopo aver appreso che si possono candidare anche persone indagate» provoca. Proposta respinta al mittente: «visto il suo curriculum e le tipologie di reati che ha commesso, può rimanersene tranquillamente a casa» gli dice Danilo Toninelli che loda le virtù delle nuove regole M5s grazie alle quali «potremo comunque difenderci dagli scalatori senza scrupoli e selezionare chi ha davvero i requisiti».

Anche il leader M5s propugna il nuovo Statuto come una innovazione «fantastica» e replica all'ormai ex M5s, Riccardo Nuti che aveva stigmatizzato le nuove regole che trasformano, a suo dire, il Movimento nel nuovo Partito a 5 Stelle.«Non credete a quelle polemiche che dicono con il nuovo Statuto siamo diventati un partito.
Se non avessimo presentato lo Statuto non avremmo potuto presentarci alle elezioni» si difende Di Maio. Tuttavia proprio le candidature del Movimento sono il bersaglio verso cui sparano gli avversari politici. «Prepariamoci al circo (con tutto il rispetto per il circo naturalmente) M5s» commenta su Twitter la dem Alessia Morani saputo dell'autocandidatura di Proto. Ma la polemica oggi è tra Fi e M5s che si difende dalle accuse del Cavaliere di essere un partito di «nullafacenti». «Berlusconi è comico e surreale quando sostiene che il M5S è pieno di professionisti della politica. In Forza Italia c'è l'89% di 'poltronari', di gente che campa solo grazie al palazzo» dice Riccardo Fraccaro. 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Gennaio 2018, 10:08
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