Legge elettorale, intesa vicina: addio alle liste bloccate. Il voto già a settembre?

Legge elettorale, intesa vicina: addio alle liste bloccate. Il voto già a settembre?

di Alessandra Severini
L'intesa sulla legge elettorale fra Pd, M5s, FI e Lega si rafforza e le elezioni si fanno più vicine. Un nuovo accordo a quattro ha stabilito che il nuovo sistema di voto non avrà i capilista bloccati, come chiedeva il M5s e una parte del Pd, quella vicina al ministro Orlando.

Oltre alla riduzione del numero di collegi (da 303 a 225) l'intesa prevede che in ogni circoscrizione il capolista non sarà più il primo a scattare come eletto, ma scatteranno prima i vincitori dei collegi uninominali e poi i candidati delle liste proporzionali. Infine, via le pluricandidature: ci si potrà candidare solo in un collegio e in un listino, e non più in tre listini. A tappe forzate l'esame della legge in commissione procede spedito, così che quasi certamente il testo arriverà in aula domani. E vista l'ampiezza dell'intesa, la legge verrà votata da una larga maggioranza. L'approvazione della legge elettorale potrebbe spalancare le porta al voto già in settembre. Ma non tutti condividono tale impazienza. Il presidente del Senato Grasso chiede alle forze politiche che «prima del voto si approvino in via definitiva i provvedimenti importanti e si mettano in sicurezza i conti».

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco consiglia' di evitare il più possibile situazioni di incertezza, che sono quelle che più innervosiscono i mercati. Non è tanto il problema di scegliere fra un sistema proporzionale o uno maggioritario, dice Visco, ma «credo che i mercati dicano: fate una riforma e mettetela in chiaro, per ora non la capiamo e siamo nervosi».

L'intesa fra Pd e Forza Italia viene letta come la premessa alle larghe intese dopo il voto da Giuliano Pisapia che pensa ad un progetto di centrosinistra senza il Partito Democratico. Il nuovo soggetto politico sarà presentato il primo luglio a Roma ma per ora l'ex sindaco di Milano vede complicato un dialogo con Matteo Renzi: «Gli accordi su un progetto si fanno prima delle elezioni e non dopo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Giugno 2017, 10:53
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