Boom sospetto di ricerche su Wikipedia durante i test di ammissione

Boom sospetto di ricerche su Wikipedia durante i test di ammissione

di Bianca Francavilla
Una falla nel test di medicina, quello per essere ammessi alla scuola di specialistica dopo aver conseguito i sei anni di laurea. A dimostrare che c’è chi bara ci ha pensato un neolaureato e abilitato alla professione che ancora deve cimentarsi nel test, ma che ha raccolto testimonianze di colleghi dottori da sapere dove andare a mettere le mani. Giuseppe Bellofiore, che ha conseguito la laurea in Medicina all’università di Catania, ha provato una tesi talmente semplice da non poter lasciare adito a dubbi: negli orari del test di medicina dello scorso anno c’è stato un boom di ricerche di termini tecnici presenti nelle domande, che durante il resto dell’anno non si filava nessuno. “La ricerca – spiega Bellofiore – può farla chiunque. Basta digitare su google Wikishark.com ed aprire il primo risultato. Da lì è possibile indagare su una parola e scoprire quante volte è stata cercata su Wikipedia in dieci anni, in un giorno o anche in un certo orario. Scegliendo il giorno e l’orario del test nazionale dello scorso anno è venuto fuori che termini specialistici presenti nelle domande comuni sono stati ricercati molte volte proprio durante il test”.



I numeri sono significativi: 100 ricerche per “muscoli sopraioidei” o per "legamento epatoduodenale”, ad esempio. Parole che nei precedenti due anni erano state cercate circa due volte. “Le visualizzazioni si riferiscono agli orari del test: dalle 12 alle 13.30 e sono soprattutto nella prima ora, il che fa scartare l’ipotesi secondo la quale si tratta di studenti che controllavano se avevano risposto bene una volta consegnato il compito”. Secondo quanto spiega Bellofiore, che ha effettuato la ricerca in maniera autonoma, i dati vengono confermati da altri motori di ricerca che, però, forniscono agli utenti i dati mensili e non orari. “Queste due rappresentano i dati più significativi, ma i numeri sono omogenei per tutte le domande. Tra l’altro, per la maggior parte dei quesiti il picco c’è durante il test, ma per quanto riguarda due domande inizia a salire anche prima. Potremmo chiederci come mai, ma i dati non sono statisticamente significativi per ipotizzare che ci sia stata una fuga di notizie prima dell’inizio del test”.



Per quanto non abbia sporto denuncia alle forze dell’ordine, Giuseppe si augura che il suo lavoro possa essere utile ad incrementare i controlli per dare la possibilità a chi davvero lo merita di proseguire l’ambito percorso di studio. “La ricerca – conclude lo studente che a breve si cimenterà nel test di ammissione – dimostra che i contatti con l’esterno durante il compito esistono: c’è chi usa il cellulare, chi usa gli auricolari, chi usa particolari orologi per cercare informazioni su internet. Alcuni miei colleghi che hanno presentato ricorso hanno intenzione di utilizzare il mio lavoro e presentarlo alla Polizia Postale”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Maggio 2017, 22:49
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