Oliviero Toscani: "Rappresento l'Italia con due chiappe, i social non hanno cambiato nulla"

Oliviero Toscani: "Rappresento l'Italia con due chiappe, i social non hanno cambiato nulla"

di Bianca Francavilla
LONDRA - Oliviero Toscani è il maestro della fotografia. Scomodo e controcorrente, ha fondato la sua carriera sulla provocazione e ora prova a trasmettere l'essenza del suo lavoro sedendosi dall'altra parte. Sarà, infatti, nuovamente giudice del reality Master Of Photography, in onda in tutta Europa dal 25 maggio su Sky Arte.

Che giudice è stato a Master Of Photography?
«Onesto. Ho sempre detto quello che pensavo».

Si riconosce subito un concorrente in gamba?
«Prima ancora di vedere le fotografie. Lo vedo dagli occhi».

Qual è il primo insegnamento che può dare ad un fotografo?
«Deve essere bravo a fare quello che fa. Non può esserlo chiunque. Ci vuole una marcia in più. Io la riconosco e lo dico, anche se mi fa diventare antipatico. Non ho vergogna».

Ha trovato questo in qualcuno dei 12 concorrenti in gara?
«Sicuro. C'è tanta gente che è così».

Quanto i social e le immagini condivise hanno cambiato la fotografia?
«Non hanno cambiato niente. Dobbiamo saper utilizzare le tecnologie per poter esprimere le cose in modo nuovo e più attuale. Ma non è che cambia la sensibilità umana».

Il mezzo è rilevante in una fotografia o può venir fuori una foto sensazionale con un cellulare?
«Bisogna scegliere la tecnologia giusta per l'effetto che si vuole ottenere. Se si vuole ottenere quel suono lì si prende una tromba, non un pianoforte».

Nella scorsa edizione c'era una puntata dedicata a Roma, in cui i concorrenti avevano immortalato in uno scatto come vedevano la Capitale. Lei cosa avrebbe raffigurato?
«Io non ho idee, chi cerca idee vuol dire che non ne ha. Ci penserò, domani glielo dico».

Se dovesse rappresentare in una fotografia il potere dell'Italia oggi, che volto andrebbe a fotografare?
«Farei vedere due chiappe. Chi mi ama mi segue».

Tempo fa ci fu una polemica per delle sue fotografie ai condannati a morte. Per i familiari delle vittime doveva chiedere il permesso. Secondo lei per un fotografo o una persona che ama il proprio mestiere, quanto è importante chiedere permesso?
«Vede, gli inglesi hanno chiesto il permesso al popolo per uscire dall'Europa ed è sbagliato. Chiedere il permesso di cosa? Ai familiari delle vittime? Tutt'al più dovevo chiedere il permesso ai familiari degli assassini. Chiedere il permesso è una morale che proprio non condivido».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Maggio 2017, 09:21
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