Napoli Comicon, Recchioni protagonista: "Porto Dylan Dog in tv"

Napoli Comicon, Recchioni protagonista: "Porto Dylan Dog in tv"

di Ilaria Ravarino
Roberto Recchioni, fumettista, è da 4 anni il nuovo papà di Dylan Dog. E da fine mese sarà anche il nuovo magister, o padrino, del Napoli Comicon: il salone internazionale del fumetto che dal 28 aprile al 1° maggio ospiterà autori come Daniel Pennac e il fumettista Toyotaro, attori come Liam Cunningham (Il Trono di Spade) e in anteprima la prima puntata della nuova attesissima stagione di Fargo.

Recchioni, Napoli come reagisce al Comicon?
«Direi bene: ormai è la seconda fiera italiana per biglietti staccati e rilievo nazionale e internazionale, dopo Lucca Comics. È una manifestazione di pregio, diversa da quella di Roma che soffre della situazione generale della città e dell'approccio rivolto meno al contenuto fumettistico e più all'idea di far staccare biglietti».

Fumetti e web è il tema di questa edizione: una storia d'amore?
«Sì, c'è tutta una generazione di autori venuta fuori con il web, Zerocalcare in testa. Il primo vantaggio è la visibilità, naturalmente. E poi il fatto che attraverso il web si possa costituire una comunità di appassionati. Con il web inoltre si scavalcano le pastoie degli editori più tradizionalisti, si sperimentano linguaggi diversi, meno canonici. Io stesso devo molto al web».

La definiscono influencer. Le dà fastidio?
«Il termine ha un'accezione negativa solo per chi non capisce il fenomeno, e invidia il ragazzino di YouTube che prende dodicimila euro per un filmato. I millennials non guardano più la tv, non hanno sul piccolo schermo personaggi di riferimento affidabili. E così li trovano sul web. Prima era Mike Bongiorno, oggi sono gli youtuber». 

Su YouTube circola il fan film di Dylan Dog. Ma una serie? La vedremo mai?
«I diritti di Dylan Dog sono complicati. Ma una volta risolto il problema non ci vorrà tanto per tornare a vedere Dylan sul piccolo o grande schermo. Stiamo lavorando alacremente per questo. Abbiamo ricevuto forti offerte, bisogna solo risolvere un contratto non felicissimo, stipulato all'epoca».

Serie tv: le guarda? Le farebbe?
«Mi sono sempre piaciute, ma arrivandoci presto ho sviluppato sani anticorpi. Non sono un drogato di serie, posso mollarle quando non mi piacciono più, non mi sento obbligato a vederle tutte. Quanto a farle... una mia serie, Garrett, è stata opzionata da Wildside per la tv. Vedremo».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Aprile 2017, 10:10
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