Alla scoperta del Togo, tra villaggi di fabbri, feticci e danze del fuoco
di Sabrina Quartieri
Il giorno successivo si parte in direzione nord, famoso per i suoi villaggi tradizionali ed i coloratissimi mercati. Si approda a Sokodé, dove si assiste allo spettacolo unico della danza del fuoco, con artisti in trance che ballano sulle braci ardenti. La mattina seguente si raggiunge il centro abitato dai Bassar, per incontrare il capo villaggio e partecipare ad una "lezione" sulle antiche tecniche di produzione del ferro. Ci si sposta poi vicino ad un imponente altoforno d’argilla per ascoltare come avviene la fusione del minerale, tra verità empiriche e rituali alchemici. La giornata si conclude nella grande capanna o “camera del consiglio” del capo tribù. Il giorno dopo si attraversa la catena collinare dell’Atakora alla ricerca del rifugio dei Tamberma. Le loro dimore, di singolare bellezza, sono a forma di minuscoli castelli e sono costruite su tre piani. Le alcove fortificate hanno stregato persino architetti d’avanguardia del calibro di Le Corbusier.
Le ore trascorrono felici all’interno delle abitazioni dei Tamberma, una tribù che si associa ai Dogon del Mali: la religione animista comune si palesa all'ingresso delle abitazioni, dove sono presenti grandi feticci col simbolo fallico ben in vista. La sera ci si trasferisce all’hotel Dapaong, con aria condizionata e bagno privato in camera (o strutture della stessa categoria). Nel nord del Togo abitano i Moba: le loro case sono di argilla, dalla forma circolare e con tetto conico in paglia. Un muro circonda e protegge le capanne di una stessa famiglia. In questi villaggi i visitatori compiono un salto indietro nella storia, esplorando profonde cavità ricche di graffiti, realizzati dagli antenati dei togolesi. Si tratta di testimonianze di civiltà risalenti a qualche millennio fa. Si pernotta al Dapaong, un albergo confortevole, prima di ripartire alla volta delle terre abitate dai Kabye, veri maestri nel campo della lavorazione del ferro.
I centri popolati dai fabbri del Togo sono in cima alle colline: se le donne plasmano i vasi di argilla, gli uomini del villaggio lavorano le leghe con il fuoco e le pietre pesanti. D'ora in poi il viaggio continua in direzione sud: la prima sosta è ad Atakpame, una tipica cittadina africana nota perché sul suo territorio si disputò un’epica battaglia durante la Prima Guerra mondiale. In un secondo momento si approda nel Togo più ancestrale, quello dei riti voodoo, dove si resta colpiti dall’incredibile quantitativo di feticci presenti, gelosamente custoditi e venerati nei templi sacri di Glidji. Durante la giornata si assiste a dei rituali autentici e si incontrano i famosi guaritori, saggi “medicine man” che usano rimedi a base di erbe ed effettuano riti sacrificali per curare i loro pazienti. Le ultime due escursioni prima di rientrare a Lomé e fare shopping tra arte tribale, quadri della scuola d’arte togolese e artigianato tipico, sono la fantastica traversata del Lago Togo in canoa, e la visita a Togoville, la storica città che ha dato il nome all’intero Paese.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Gennaio 2016, 20:39