Nadia Toffa, Filippo Facci attacca: «Pure il libro, spettacolarizza il cancro». E lei risponde con un tweet al veleno

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Nadia Toffa, il cancro e la lunga battaglia che sta portando avanti non hanno lasciato indifferenti i suoi fans, i telespettatori de Le Iene e in generale gli italiani: da mesi in migliaia fanno il tifo perché Nadia Toffa torni finalmente in buona salute, oltre che in tv. Ma le sue ultime dichiarazioni, nel presentare il suo libro Fiorire d'inverno, hanno un po' diviso il pubblico soprattutto sul web.

Nadia Toffa: «Il cancro è un dono, tutti possono sconfiggerlo». Scoppia la polemica

Tra i più critici, da sempre, di Nadia c'è il giornalista Filippo Facci, che già qualche mese fa l'aveva accusata di banalizzare il cancro e di aver avuto fortuna nello sconfiggere la malattia in un così breve periodo, a differenza di molti che affrontano calvari infiniti che durano anni. E anche oggi, dopo la polemica sul libro e le parole della Toffa, Facci torna a farsi sentire dalle colonne del quotidiano Libero. Nadia gli risponde così, con un tweet: «Gentilissimo signor @FilippoFacci1 non si disturbi a intervenire nel dibattito nobody ask you stia sereno nelle sue cose. Non si scomodi Grazie mille sicura che si ritirerà nelle sue stanze». Ma cos'ha scritto Facci? 

Il primo attacco a febbraio: "Banalizza il cancro. Coraggio da leonessa? Ha avuto culo..."
COSA HA DETTO FACCI «Pure il libro.
Siamo alla spettacolarizzazione del tumore e alla sua trasformazione in core-businnes di un' attività pseudo-giornalistica
», esordisce nel suo pezzo. «La banalizzazione dei malati che questa signorina sta perpetuando è più importante di lei e della sua egolatria - scrive il giornalista - Non è chiaro che cosa vi fosse di «coraggioso» nella mancanza di riserbo e nell' incapacità psicofisica di tenere per sè qualcosa che, altrimenti, avrebbe potuto divorarla». 

«Parlarne in effetti può essere una maniera di non sprofondare nella depressione: più che un coraggio di parlarne, però, è una rispettabile incapacità di non farlo. Ma farlo in televisione è un' altra cosa. Trasformarlo in messaggio mediatico è un'altra cosa. Ergersi a esempio leonino, come a dire «se ce l' ho fatta io», quando c'è gente che in due mesi non riesce ad avere una diagnosi, è un' altra cosa».

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«E ora siamo al libro, denso di positivismo surreale: «Sono riuscita a trasformare il cancro in un dono, un' occasione, una opportunità... una rinascita, un nuovo equilibrio». Da invidiarla - continua Facci - «Non ho mai sospeso la vita per la malattia, per il cancro, e nessuno dovrebbe farlo. Ecco come ci sono riuscita io. E se ci sono riuscita io... Ci può riuscire chiunque». «Non sospendiamo la vita per colpa del cancro. Non diamogliela vinta, dobbiamo sorridere sempre» ha scritto su Instagram nel fare pubblicità al suo libro. Una speranza anche per le 200 donne, malate di cancro, che nel marzo scorso scrissero una lettera aperta a tutti i giornali: «Non siamo delle fighe, siamo dei rottami». La lettera purtroppo non ebbe diffusione o quasi. Ora però c' è il libro della Toffa...», conclude il suo articolo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Settembre 2018, 16:22
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