Saverio Raimondo, ritorno agli stand-up: "Satira politica? Meglio partire da se stessi"
di Alvaro Moretti
Si sta chiudendo la trionfale stagione di CCN, il late show su Comedy Central in cui il piccolo ma esplosivo ex-autore della Dandini («a quei tempi ero alto e biondo, un cestista») ha tirato su un equipaggio di giovani comici di belle speranze e tante risate. «Che ho portato anche alla Santeria di Milano, dove dal 17 settembre parte la mia stagione: un luogo che sia la patria degli stand up comedian come me. È la new wave della comicità italiana».
A lui non piace la satira politica alla Crozza, lo leggi da un mini saggio sul tema: «Non mi fa ridere, meglio partire da se stessi. Eppoi l'osservazione della realtà è più comica, del personaggio politicamente comico di turno». Ha proposto in tv una incredibile rivisitazione di Hitler: «Leggete certe dichiarazioni di politici, anche israeliani... Pazzesco, da ridere. Eppoi portando quelli di Feudalesimo e libertà abbiamo scoperto che il medioevo da loro ironicamente esaltato è ancora tra noi. Anzi».
Lavora a un libro. «Spero faccia ridere, non dico di più ora». Il modello è la scrittura autoriale di Woody Allen, diremmo. Lui sorride, poi per spiegare lo stand up, sale sulla scrivania del direttore di Leggo per l'intervista video. «Comunque dico ai politici: tranquilli, la satira sembra chissà cosa, ma non fa niente. Voi rimanete tutti lì, nonostante le battute».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2017, 09:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA