Baby K: «Resto una ragazza alfa, ma più matura e meno agguerrita»

Baby K: «Resto una ragazza alfa, ma più matura e meno agguerrita»

di Luca Uccello
Se non è un’Icona poco ci manca. I numeri non mentono mai e quelli di Baby K fanno girare la testa: 16 dischi di Platino, ma soprattutto la prima artista italiana ad avere più di un milione di iscritti sul canale YouTube. Senza dimenticare che con Roma-Bangkok insieme a Giusy Ferreri ha raggiunto ormai 226 milioni di visualizzazioni. Nonostante questo giura che Icona «non è un disco autoreferenziale», proprio per niente. Un disco che uscirà venerdì, già anticipato dal singolo Come no. Claudia Nahum (il suo vero nome) non ha nascosto di aver aspettato tanto questo nuovo album, il terzo della sua carriera. «Sono felice, perché è da tre anni che lo aspettavo. Un tempo lungo, ma necessario per poter avere un lavoro che mi rappresentasse pienamente. Mi ha permesso di completare un profilo». Un lavoro che lei stessa definisce «pieno di messaggi positivi».

Ma se non è lei oggi l’Icona chi lo è?
«Siamo in un piccolo mondo dove tutti vogliono essere protagonisti. Da lì nasce la riflessione su cosa significa oggi diventare una icona. Nella canzone spiego il mio punto di vista: partendo da una ragazza che dice di volerlo diventare, poi entro con la mia idea. Per me icone sono Michael Jackson o Madonna. Lui lo è da un guanto, un particolare crea l’icona. Il concetto di icona è eterno e per diventarlo ci vuole sacrificio, dedizione all’arte, molto sudore e una rivoluzione personale»

Poi ci sono i desideri di “Sogni d’oro e di platino”…
«È un’ode ai sogni, perché per i giovani è difficile permettersi di sognare, soprattutto per le problematiche legate all’occupazione. Per me è importante continuare ad avere un sogno perché, nonostante i tanti numeri, fare musica è sempre come stare sulle montagne russe».

Si parla anche di amore in “Aspettavo solo te”...
«È l’unico brano che non ho scritto io. L’ha composto Rocco Hunt. Ma ha saputo interpretare il mio mondo, i miei ricordi. Mi sono rispecchiata molto nel testo».

Che fine ha fatto la “Femmina Alpha”?
«C’è sempre, è solo un po’ evoluta. Chi viene dal rap vuole rappresentarsi con una forza irruente, ora sono mi sento meno agguerrita e più divertita. La musica è libertà, è un gioco, è espressione ma anche femminilità. C’è tutto nel mio disco. Sono una femmina alfa evoluta e cresciuta».

I suoi brani sono molto attuali.
«È vero e penso di avere portato novità nel rap ma anche nel pop, c’è azzardo, c’è coraggio. Quello che resterà al di là dei numeri è quello che il pubblico porta con sé. Resteranno i messaggi, i ricordi legati a un preciso periodo di ognuno di noi».

Finalmente la vedremo anche in due concerti a fine marzo, uno a Milano, l’altro a Roma.
«Ormai ho maturato un repertorio che sta in piedi da solo. Ho sempre fatto divertire le piazze con i singoli che hanno avuto molto successo. Tradurre tutto ciò sul palco non sarà difficile, voglio portare la mia energia sul palco. Non è stato un problema allora e non lo sarà ora, Icona sarà energia rap ma anche momenti più intimi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Novembre 2018, 18:42
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