Avion Travel: «Siamo rimasti un gruppo di liceali»

Avion Travel: «Siamo rimasti un gruppo di liceali»

di Rita Vecchio
Liceali erano e liceali sono rimasti. Per gli Avion Travel il tempo non passa. E alla vigilia della pubblicazione di Privé -  nuovo disco dopo quindici anni (anche se in mezzo c’è il progetto di Paolo Conte e Nino Rota e un Retour di tre anni) - incontrare la band nella sua delegazione ridotta di Peppe Servillo e Peppe D’Argenzio, significa catapultarsi negli anni ’80. «Siamo sempre gli stessi zingari in cerca di parole e musica, di posti nuovi, di gente da incontrare». Le zingarate di cui parlano sono la semplicità, tradotta in anti egocentrismo e voglia di ascoltare. «Ci definiscono sofisticati? Sì, lo siamo. Ma è la canzone popolare ad esserlo. Che poi, detto da noi che popolari non siamo, fa ridere». Sorridono davvero mentre parlano delle tracce del disco. Undici. Di cui due di Pacifico, le altre di Servillo. E tre prestate ad artiste donne (Patty Pravo, Fiorella Mannoia e Pietra Magoni di Musica Nuda). «Le parole sono importanti più della musica, hanno una responsabilità in tutti i campi, politica e religione comprese - dice Servillo che in questi anni si è prestato al teatro, al jazz e al cinema - Privè è la parte privata di ognuno di noi ma anche il privilegio di essere comunicazione. Fare questo disco non è stato facile. Ma siamo felici».
In quindici anni la scena musicale è cambiata - «e certo non ci aspettiamo milioni di visualizzazioni su YouTube e nemmeno di competere con la scena trap di cui ci asteniamo dal giudizio per ragioni anagrafiche» - ma la “piccola orchestra” degli Avion Travel vuole «mantenere l’identità di sempre». Manca Fausto Mesolella - e si commuovono quando lo ricordano - il chitarrista scomparso l’anno scorso, che nel disco firma quattro tracce. Accanto a Servillo e D’Argenzio, Mario Tronco (tastiere ma anche produttore di Privé), Ferruccio Spinetti (contrabbasso) e  Mimì Ciaramella (batteria). A prendere idealmente il posto di Mesolella, Duilio Galioto (tastiere) dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Il tour partirà da Milano il 16 giugno. A Roma il 20 luglio. E visto che non c’è due senza tre, a Sanremo (quello del 2000 lo hanno vinto) potrebbero tornarci. «La musica ha bisogno di equilibrio. Noi togliamo il superfluo, rimanendo degli eterni liceali».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Maggio 2018, 10:19
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