Mike Highsnob: «Ero bipolare. Sono guarito grazie alla trap... forse»
di Rita Vecchio
Pieno di tatuaggi dalla testa ai piedi, Highsnob, nato ad Avellino trentadue anni fa ma vissuto a La Spezia, viene dalla periferia. E della periferia, scrive. I suoi brani su YouTube hanno macinato milioni di views in poco tempo. Wannabe, singolo prodotto da Dat Boi Dee, feat. Junior Cally, sta arrivando a 3 milioni di views a tre mesi dalla pubblicazione. E su Instagram usa come nome social “Mikeisaprettyboy”, dal titolo del primo EP "PrettyBoy", in cui c'è Fa Volare, brano che gli è costato nientemeno che la querela di Rovazzi, Fedez, J-Ax. Dai Mike, facciamo nomi? «Sono stato già denunciato, meglio di no». Si sta zitto, Mike. «Certo il dissing fa parte del gioco rap. E io sono visto come il numero uno dei dissatori, cioè dico quello che penso senza peli sulla lingua». Dissing, appunto. Se la polemica con il trio è da ricercare sull'EP precedente, anche in BiPopular non si risparmia in schiettezza. “Poi ti spiego", brano che ha anticipato l’uscita del disco, a “Zombie” e “Bravo Bravo”, brani che racchiudono un mix di generi che sfociano nel trap. E con tematiche attuali. Come quella del bullismo. «La genitorialità non è un diritto. Anche io mi ribellavo a scuola, ma di certo non facevo quello che si vede ora in giro. Il rispetto è un valore che deve essere insegnato».
Parte oggi, 27 aprile, con il doppio appuantamento di Varese e Milano (Mondadori) con il tour di firmacopie BiPopular. Poi Bologna (28 Aprile) alla Mondadori Bookstore, Torino (29 aprile) alla Mondadori Bookstore, Firenze (2 Maggio) alla Galleria del disco, Napoli (4 Maggio) alla Mondadori Bookstore, a Roma (5 Maggio) alla Discoteca Laziale e a Genova (7 Maggio) alla Feltrinelli.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Aprile 2018, 14:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA