"Gubbio al tempo di Giotto": capolavori medievali in mostra nella Città di Pietra

"Gubbio al tempo di Giotto": capolavori medievali in mostra nella Città di Pietra

di Silvia Natella
La pietra racconta di borghi e di luoghi astratti dal tempo, di storia, arte e antiche tradizioni. E nella città umbra di Gubbio le pietre delle case e dei vicoli parlano di Medioevo. Il legame tra la città e il suo passato è riconoscibile nell’architettura, nei riti sopravvissuti agli anni e questa estate anche in una mostra intitolata “Gubbio al tempo di Giotto - Tesori d'arte nella terra di Oderisi", in programma dal 7 luglio al 4 novembre 2018.
 
 


«La città è bellissima dal punto di vista urbanistico, ma quello che mancava erano i colori delle opere d'arte in questi edifici di pietra», spiega Elvio Lunghi, curatore della mostra accanto a Giordana Benazzi ed Enrica Neri Lusanna. 


Tre le sedi espositive (Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano e Palazzo Ducale) per un percorso che conta circa 80 opere provenienti dal patrimonio artistico eugubino e anche da fuori regione. Si tratta di pitture su tavola, sculture, miniature e documenti risalenti all’epoca di Giotto e attribuibili agli artisti del Cantiere di Assisi. Opere sottratte all'oblio della storia oppure prese in prestito da altre città, anche estere. In alcuni casi i dipinti erano nascosti nei depositi dei musei civici e danneggiati dalla polvere dei secoli. La mostra ha fornito l'occasione per recuperarli e restaurarli. 


«Il pezzo forte - continua Lunghi - è un polittico che era conservato fino a pochi anni fa in un magazzino del museo di Palazzo dei Consoli e del quale non si era riuscito a identificare l’autore. Poco prima della mostra lo storico dell’arte Giorgio Bonsanti ci disse che il polittico era di Pietro Lorenzetti».

I dipinti su tavola, le sculture, le oreficerie e i manoscritti miniati aiutano a delineare le fisionomie di grandi artisti come Guido di Oderisi, alias Maestro delle Croci francescane, Il Maestro della Croce di Gubbio, il Maestro Espressionista di Santa Chiara ovvero Palmerino di Guido, Mello da Gubbio e il Maestro di Figline. Il padre di Oderisi, Guido di Pietro da Gubbio, viene inoltre identificato in uno dei protagonisti della cosiddetta “Maniera Greca”, da Giunta Pisano a Cimabue. 
Il vero soggetto della mostra non è Giotto - il cui nome aiuta a contestualizzare e a ripercorrere la vicende storiche e artistiche tra la fine del ‘200 e la seconda metà del ‘300 - ma la città di Gubbio con le sue bellezze quasi immuni al trascorrere del tempo. 





















 
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Luglio 2018, 17:11
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