Sergio Pirozzi, il ritorno: «Il centrodestra è sparito, Salvini è troppo forte»

Sergio Pirozzi, il ritorno: «Il centrodestra è sparito, Salvini è troppo forte»

di Marco Esposito
«Il centrodestra non esiste più. Prima c’era la leadership di Berlusconi, ora c’è quella di Salvini. C’è un accordo di governo diverso, e poi Fi e Lega sono divisi sull’Europa». Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e ora consigliere regionale torna a parlare. Per molti mesi è stato uno dei protagonisti della politica italiana, con la sua candidatura a Governatore del Lazio ha contribuito alla sconfitta di Stefano Parisi e alla vittoria di Zingaretti. Da marzo è “quasi” sparito.

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Pirozzi, è un po’ che non la si sente. Ma se il centrodestra è finito Lega e Cinquestelle diventeranno stabilmente alleati?
«Secondo me Lega e Cinque stelle si staccheranno, anche se a livello locale ci sono alleanze diverse. Ma dico a tutti di fare attenzione: Renzi nel 2014 aveva il 40%».

A Genova i cittadini dicono di sentirsi abbandonati, le è venuta in mente Amatrice?
«Genova ha avuto sicuramente una tragedia. In questo momento è in ballo il futuro dei suoi cittadini. La nostra è stata una tragedia a 360 gradi, che parte dalle vittime, dal tessuto economico della città e arriva fino alla ricostruzione che non c’è stata».

La solitudine dei cittadini è simile?
«No. Il commissario straordinario lì avrà dei poteri speciali, cosa che da noi non è accaduta. È quello che ho sempre chiesto io per Amatrice, in tempo di guerra servono procedura di guerra».

Amatrice se la sono scordata?
«Siamo passati di moda. Mi auguro che il nuovo commissario nominato in questi giorni faccia quello che non è stato fatto fino ad ogg».

Lei come si trova in Regione?
«Bene, perché facciamo le leggi. Sono contento se passa la legge per gli over 40, quella sui padri separati».

C’è un progetto al quale tiene particolarmente?
«Si, la legge di prevenzione sulle zone sismiche. I privati che spenderanno per adeguare da un punto di vista sismico le loro abitazioni, riavranno il 50% di quanto speso a fondo perduto dalla regione. È un impegno forte e coraggioso che rimette anche in moto il Pil. Se porto a casa questa legge, tutti i calci in bocca che ho preso sono giustificati».

Cosa pensa del caso Cucchi?
«Che lo Stato dovrebbe fare le sue scuse. Ma non si può infangare tutto il corpo dei Carabinieri. Io li ho visti all’opera personalmente, ad Amatrice hanno lavorato tra le macerie, rischiavano la vita per noi».

Zingaretti l’ha mai ringraziata?
«Zingaretti è un uomo fortunato, ricorda il fattore C nel calcio. Se il centrodestra non si fosse incartato sarebbe finito, invece è l’unico che si è salvato dal tracollo della sinistra. E ora corre per diventare segretario del Partito Democratico. Gli consiglio di toccarsi ogni giorno il lato B».

Ha parlato di Fattore C, rimanendo nel mondo del pallone, visto che è un allenatore che ne pensa della nostra Nazionale?
«Roberto Mancini faccia pace con il cervello.
Punti su un gruppo di giocatori e vada con loro fino alla morte. Puntiamo su Insigne seconda punta o trequartista, e basta con Balotelli. Giochi con il 4321 come la Roma di Di Francesco».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Ottobre 2018, 15:36
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