Rogo a Centocelle, i pm contro la scarcerazione del nomade Serif

Rogo a Centocelle, i pm contro la scarcerazione del nomade Serif

di Davide Manlio Ruffolo
Doveva essere il giorno di alcuni decisivi accertamenti tecnici ma Serif Seferovic, il ventenne ritenuto responsabile dell'omicidio delle 3 sorelline Halilovic, tornato in libertà dopo 5 giorni di detenzione, ha scelto di non presentarsi. Ieri, infatti, era previsto un test con cui comparare le tracce di Dna rinvenute sul furgone bianco, usato per raggiungere il parcheggio del centro commerciale Primavera dov'è stato dato alle fiamme il camper in cui dormivano gli Halilovic, con quello dell'indagato. Proprio contro la decisione di scarcerare Serif, disposta dal gip Alessandra Danieli del tribunale di Torino a seguito del fermo, la Procura di Roma ha deciso di fare ricorso. Per farlo, i magistrati di piazzale Clodio hanno chiesto al collega del capoluogo piemontese di impugnare il provvedimento davanti al tribunale del riesame. 

Il gip, nelle 15 pagine del decreto di scarcerazione, spiegava che «non sono stati acquisiti sufficienti indizi al di là di ogni ragionevole dubbio» della colpevolezza del Seferovic. Inoltre segnalava che «il dato di assoluto rilievo investigativo è rappresentato dal furgone di proprietà di Renato Seferovic, fratello del fermato, che consente di concentrare nel nucleo di appartenenza dei predetti indagati la responsabilità del fatto ma tale medesimo elemento, non consente tuttavia di escludere, in mancanza di ulteriori acquisizioni di indagine che il soggetto ripreso dalle immagini del sistema di videosorveglianza, anziché il Serif fosse altro soggetto, in ipotesi appartenente allo stesso gruppo familiare e che presentava le stesse caratteristiche fisiche, di per se non univocamente ascrivibili al solo Serif, a maggior ragione in mancanza di qualsiasi accertamento in ordine alle caratteristiche fisiche degli altri familiari di sesso maschile del predetto».

Una tesi, quella del gip, che non ha scalfito le convinzioni dei pm romani per i quali Serif resta il principale indagato ed è accusato di omicidio plurimo, tentanto omicidio e detenzione di oggetto incendiario. Tutt'ora ricercato il fratello Renato, proprietario del furgone usato per raggiungere il camper degli Halilovic, il cui ruolo nella vicenda è ancora al vaglio dei magistrati.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Giugno 2017, 10:22
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