Roma, baracche e discariche sul lungotevere davanti alla casa di Alberto Moravia

Roma, baracche e discariche sul lungotevere davanti alla casa di Alberto Moravia

di Anita Sacconi
Una lunga fila di baracche, tende, materassini. E poi ancora rifiuti, scarti, spazzatura. È l'accampamento che sorge sotto Lungotevere della Vittoria, nel quartiere Prati, sulla strada sterrata che scende fino agli argini del fiume. Un altro scorcio di degrado a due passi dal centro storico della Capitale.

Un'altra discarica a cielo aperto, a poche decine di metri da un luogo-simbolo della letteratura italiana. Di fronte a quel tratto di Lungotevere, che oggi raccoglie immondizia e sporcizia, si affacciava Alberto Moravia. In quella strada si trova, infatti, l'ultima residenza privata dell'artista che ha visto passare pittori, scrittori, giornalisti, registi, pensatori, che hanno descritto e rappresentato una parte importante di storia del Novecento.

Nello stesso edificio (Lungotevere della Vittoria 1) oggi è stato realizzata la Casa-Museo in memoria dello scrittore. Uno spazio che ospita eventi, corsi didattici per le scuole e una grandissima libreria museale, scaffali ricchi di volumi accessibili a visitatori e studiosi.
Un'area di grande valore storico e artistico per quello che rappresenta, trasformata in zona con vista insediamento abusivo. Degradata, abbandonata a se stessa e trascurata dalle istituzioni. Passeggiando lungo il Tevere ecco, infatti, la distesa di immondizia: bottiglie di vetro, cartacce, scarti alimentari lasciati macerare al sole. 

E ancora: bivacchi, passeggini, stracci impigliati tra i rami degli alberi, rottami, copertoni, giacigli di cartone, ombrelli rotti, e chi più ne ha più ne metta. «È una vergogna per tutto il quartiere denunciano i residenti - Presumiamo che ci dorma qualcuno o, quanto meno, che qui ci vengano ad abbandonare i rifiuti. La zona a ridosso del Tevere è stata utilizzata come deposito per ferri vecchi, ci sono panni stesi, carrozzelle per bambini, sacchi della spazzatura. E' il momento che qualcuno intervenga».
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2017, 09:30
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