Cristina, morta dopo l'operazione a 16 anni: chiesti 4 anni per i medici

Morta dopo l'operazione a 16 anni: chiesti 4 anni per i medici
L'accusa è quella di aver sottovalutato alcuni dolori post-operatori avvertiti da una 16enne a cui era stato esportato un tumore benigno al cervello, pochi giorni prima che la ragazza morisse. Ora per sei medici del San Filippo Neri di Roma sono stati chiesti quattro anni di reclusione ciascuno per omicidio colposo.

I fatti risalgono a sei anni fa: era il 2 gennaio 2011 quando Cristina Mencarelli, giovane promessa del canottaggio italiano e vincitrice di un argento nazionale solo l'anno prima, morì dopo alcuni giorni di coma in seguito all'operazione, avvenuta dieci giorni prima. Proprio in quei lunghi giorni di festività natalizie per la sua famiglia si è lentamente consumato il dramma.
 
 


La cronaca è la seguente: operata il 22 dicembre, per i medici Cristina stava bene dopo l'operazione. Solo il giorno dopo, però, la ragazza aveva avvertito problemi ad un occhio, considerati dall'equipe medica solo un effetto passeggero dell'intervento. Il 26 dicembre il nuovo peggioramento: la giovane promessa del canottaggio iniziò ad accusare violente convulsioni e i medici decisero per un intervento da effettuare tre giorni dopo. Proprio il 29, però, Cristina finì in coma senza mai più riprendersi e ora il pm Louella Santini ha chiesto di accertare le responsabilità dei medici nel decesso.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Gennaio 2017, 10:02
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