Condannata per estorsione
finisce in carcere a 80 anni

Condannata per estorsione finisce in carcere a 80 anni

di Pasquale Sorrentino
POLLA - Tre notti in carcere a oltre 80 anni, e in più con gravi patologie fisiche che necessitano di cure specifiche. Una donna, un’anziana nata nel 1937, di Polla (le cui iniziali sono M.P.) è stata arrestata e portata al casa circondariale di Foggia per aver estorto dei soldi a due anziani in Basilicata. I fatti risalgono al febbraio del 2010. Nei mesi scorsi, in Cassazione, il processo a carico della donna è terminato con la condanna a tre anni e quattro mesi a suo carico. I carabinieri della Compagnia di Sala Consilina hanno, quindi, dato seguito all’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Potenza. Infatti il reato contestato alla nonna pollese è avvenuto in un paese della Basilicata, Barile, e per lei, 73enne all’epoca dei fatti, scattarono immediatamente le manette in quanto pizzicata in flagranza di reato: la signora, infatti, secondo l’accusa, tentò di indurre due anziani ad acquistare una tovaglia andando direttamente nell’abitazione delle vittime alle quali consegnava, imbustata, la biancheria chiedendo circa 750 euro. Questo, secondo il quadro accusatorio, nonostante la tovaglia in questione avesse un valore irrisorio rispetto a quanto richiesto dalla venditrice. Ma l’affare saltò per il tempestivo – quanto fortunato – intervento della badante dei due anziani. L’80enne pollese minacciò la badante chiedendole i soldi della tovaglia (più 200 euro di benzina) e da quest’azione che secondo l’accusa (confermata dal processo) si è consumata l’estorsione. Il processo è stato portato avanti anche a carico del marito, 84enne originario di Bari, ma per lui è arrivata l’assoluzione. 

Questi i fatti imputati e che hanno portato alla condanna e all’arresto in carcere della donna. Poi ci sono le reazioni a una tale scelta. Ovvero la detenzione in carcere, a centinaia di chilometri da casa, di una signora di ottant’anni, nonna di diversi nipoti e con gravi problemi fisiche. Ha creato, infatti, scalpore, la sua detenzione in carcere nel piccolo paese del Vallo di Diano. Da venerdì la signora è stata portata al carcere di Foggia, struttura più adatta – secondo quanto riferito dai suoi legali – per fronteggiare le patologie cui è affetta. Anche perché – sempre stando a quanto spiegato gli avvocati – il medico del carcere ha considerato compatibile le sue condizioni fisiche con la struttura carceraria e la misura della detenzione. Questa mattina gli avvocati presenteranno una istanza per chiedere l’immediata scarcerazione per la donna e una misura più consona sia alla sua età che alle sue condizioni di salute. Sulla decisione della carcerazione pesa, evidentemente, la pena di oltre tre anni e il reato imputato. Gli avvocati non vogliono aggiungere ulteriori commenti in attesa della risposta all’istanza in questione. C’è solo attesa per capire se la donna possa tornare a casa da figli e nipoti, magari per scontare la pena coi domiciliari, già nelle prossime ore.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2017, 08:54
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