Coppia gay friulana genitori di due gemelli con la maternità surrogata negli USA
In questo contesto, Pietro e Attilio hanno conosciuto prima Kristine, che ha donato gli ovociti, e poi Sharon, che ha deciso di aiutare la coppia attraverso la «gestazione per altri», prevista e normata dalla legislazione statunitense, portando avanti la gravidanza. «Siamo molto felici per la nascita dei due nostri bambini», hanno detto i due neo papà. «I nostri piccoli, da noi molto attesi - hanno proseguito - sono venuti al mondo grazie alla generosità di due donne eccezionali. Entrambe hanno vissuto questa esperienza come un dono». «Per tutti i nove mesi di gravidanza ci siamo visti più volte e siamo rimasti sempre in contatto con loro - hanno continuato Pietro e Attilio - ma anche ora che i bambini sono nati, c'è la volontà da parte di tutti di mantenere i rapporti, perché - hanno aggiunto - desideriamo che i nostri figli sappiano quanto sono stati desiderati e come sono venuti al mondo».
Unico rammarico per i due genitori, «il fatto che in Italia, purtroppo - hanno spiegato - soltanto uno di noi potrà essere il padre legale dei due gemelli, che secondo la legislazione statunitense, invece, hanno a tutti gli effetti due papà». «Vogliamo sperare - hanno concluso - che anche l'Italia risolva al più presto il vuoto legislativo lasciato dalla mancata approvazione della step child adoption (adozione del figlio del partner) all'interno della legge Cirinnà sulle unioni civili, riconoscendo un diritto negato non solo a noi e a centinaia di altre coppie gay e lesbiche italiane, ma soprattutto ai nostri figli».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Dicembre 2016, 09:24
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