La piccola Lizzy sta per diventare cieca:
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La piccola Lizzy sta per diventare cieca: ora incontrerà il Papa
«Mercoledì prossimo 30 aprile, Papa Francesco, a margine dell'udienza generale, incontrerà, Elizabeth (Lizzy) Myers dall'Ohio, che è affetta da una malattia genetica rara (Sindrome di Usher - Tipo B ) che presto la renderà cieca e sorda. La piccola ha espresso il desiderio di potere vedere almeno una volta il Pontefice. Attorno a questo suo desiderio si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà che porterà a Roma la piccola Lizzy con la sua famiglia per potere incontrare Papa Bergoglio. Con Lei anche il papà Steve, la mamma Christine e la sorellina Kayla.

L'Unitalsi di Roma si è messa a disposizione della famiglia in occasione del loro soggiorno romano e li accompagnerà all'udienza generale che Papa Francesco terrà il prossimo 30 marzo 2016. La Turkish Airlines ha fatto dono alla famiglia Myers dei biglietti aerei per arrivare nella Capitale, mentre l'ospitalità è stata offerta dall'Appia Antica Resort». Lo comunica in una nota l'Unitalsi. «Una storia commovente che ci ha coinvolti anche emotivamente. Abbiamo messo a disposizione della famiglia Myers i nostri mezzi per l'incontro con il Pontefice e per fare comprendere ai genitori di Lizzy che non sono soli nella battaglia contro questa terribile malattia», dichiara il presidente dell'Unitalsi Emanuele Trancalini.

«Con il nostro Progetto Bambini spesso siamo al fianco di famiglie che devono affrontare il dramma della malattia di un figlio e per questo sappiamo che la prima cura per loro è quella di non lasciarli soli. Sicuramente inviteremo la famiglia Myers a Lourdes - conclude Trancalini - in occasione del nostro consueto pellegrinaggio di ottobre per fare insieme un cammino di speranza e di fede».

«Il Giubileo della Misericordia - comunica nella nota Alessandro Pinna, responsabile per il Giubileo dell'Unitalsi - è fatto anche da storie come questa della piccola Lizzy che ha messo in moto una gara di solidarietà e misericordia senza confini». «Credo - conclude Pinna - che stare accanto a questa famiglia e a quelle che devono quotidianamente combattere contro la malattia dei propri figli sia un segno importante per sottolineare che Roma nonostante i tanti problemi è sempre la Capitale dell'accoglienza».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Marzo 2016, 20:13
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