"Sono sopravvissuto al Bataclan e a Bruxelles.
Miracolato? No, mi sento perseguitato"

"Sopravvissuto al Bataclan e a Bruxelles, sono un perseguitato"

di Simone Pierini
Il giorno dopo è quello del bilancio. Della conta definitiva delle vittime e del racconto di chi invece è scampato alla morte, in un modo o nell'altro. Bruxelles si è risvegliata nel silenzio di una città colpita nel cuore dal duplice attentato all'aeroporto e alla metropolitana. Dietro a questo silenzio c'è l'eco del boato che ha scosso nuovamente l'Europa e i racconti dei superstiti, chi pronto a ringraziare il fato e chi si interroga sul perché di un odio così profondo. 
 


La storia più assurda è quella del francese Lahouani Ziahi, sopravvissuto il 13 novembre scorso all'attentato al Bataclan a Parigi e salvo ieri a Bruxelles. "Non mi sento un miracolato", dice ancora spaventato. "Piuttosto credo di essere perseguitato". Una macabra coincidenza di fatti che ricorda l'uomo scampato a una doppia morte prima al World Trade Center di New York l'11 settembre, poi allo stesso locale della capitale francese durante il concerto degli Eagles of Death Metals. 

Ma non è l'unico che si aggrappa al destino. Pietro Consorti, chef di ritorno a Milano dopo un viaggio a New York, era fuori l'aeroporto a fumare una sigaretta proprio nel momento dell'esplosione. Il suo aereo ripartiva a mezzogiorno dopo lo scalo a Bruxelles. Il tempo per una boccata d'aria e di una sigaretta appunto, che gli ha salvato la vita. Jean-Luc invece era in bagno. Una volta uscito si è trovato di fronte un dipinto di morte e orrore. "Sono stato colpito da un passeggino, c'era gente che correva e feriti a terra". Racconti di un incubo. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Marzo 2016, 15:11
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