Gherardo Guidi: "Così ho sedotto la notte". Nel libro presentato in Senato, gli anni d'oro della Capannina e della disco music

Gherardo Guidi: "Così ho sedotto la notte". Nel libro presentato in Senato, gli anni d'oro della Capannina e della disco music

di Valeria Arnaldi
ROMA - «Era la terza volta che mi proponevano di rilevare la Capannina. Io in realtà puntavo alla Bussola, ma non era ancora il mio momento, evidentemente…».
Così Gherardo Guidi inizia il racconto del suo arrivo, nel 1977, alla guida della Capannina, locale cult dal 1929, per la prima volta affidato alle pagine di un libro, “Così ho sedotto la notte”, pubblicato da Polistampa e presentato in Senato.
Guidi, Grande Ufficiale della Repubblica, ripercorre la sua carriera, dagli anni Sessanta in poi, in un viaggio attraverso più generi musicali, mode e stili, con testimonianze inedite e tanti ricordi. La Capannina è la chiave di questo percorso che ricostruisce la rivoluzione musicale in atto in quel periodo.
In Italia, sono gli anni di Alan Sorrenti e di “Figli delle stelle”, ricorda, «Un inno a superare ogni confine». In America, esplodono «fenomeni come i Village People (con YMCA) e Patrick Hernandez (con Born to Be Alive)».
Guidi ha un’idea di intrattenimento molto diversa da quella tradizionale. Più nuova e moderna. Prima porta nomi noti come Mike Bongiorno e Gino Paoli in Versilia, poi approda al dancing “I Tigli” con Renato Zero e Amanda Lear.
«Avevo portato Renato Zero a I Tigli – racconta nel volume - consapevole di due aspetti: il primo, Renato Zero era un artista con la A maiuscola; il secondo, la sua provocazione avrebbe stuzzicato un pubblico come quello di Firenze. Alcuni collaboratori erano timorosi. Ma come? Renato Zero? Qui? Al parco delle Cascine… Per me quello era un locale importante. Poco contava dove fosse. Parlai con Renato, lo lasciai fare, ricordandogli solo di aver rispetto della clientela che non era quella dei concerti. Ma la sua personalità catturava il pubblico».
Nel 1977, Guidi arriva alla Capannina, proprio mentre sta esplodendo nel mondo la Disco Music. Poi si assicura pure la Bussola di Focette. Nei primi anni ‘80 diventa consigliere della Fiorentina, produttore cinematografico e organizzatore di festival musicali per la Rai. Nei suoi locali si scoprono talenti dello spettacolo italiano, dal cast del film Sapore di Mare ai giovani mattatori di Aria Fresca.
Corredato da un ricco apparato iconografico, il volume ricostruisce mode e consuetudini di quegli anni, guardando pure alle molte influenze lasciate. Nella prefazione, un dialogo tra il giornalista Enrico Salvadori e Carlo Conti, la postfazione è firmata da Jerry Calà. Il testo è stato raccolto dal giornalista e scrittore Gianluca Tenti.
Il 7 dicembre alle ore 18il volume sarà presentato presso il Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto (PI), città natale di Gherardo Guidi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Novembre 2017, 16:53
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