Alla Fiera di Roma ci saranno sette padiglioni per 100mila metri quadrati di esposizione. Lo spazio, oltre a rappresentare un punto di arrivo per le imprese che hanno abbandonato vecchi modelli produttivi sarà anche una vetrina per giovanissime start up che intendono mostrare le loro idee innovative e sfidare le leggi del mercato. Sono 700 i progetti e 61 i Paesi che li hanno presentati.
«È una fiera importantissima nella quale tantissimi innovatori, i maker, presentano le loro invenzioni, che possono essere utilizzate nella vita di tutti i giorni, dalle aziende e soprattutto possono essere spunto per nuovi progetti che le amministrazioni possono e devono adottare», commenta Virginia Raggi.
La manifestazione, che vanta oltre centomila presenze gli scorsi anni, si arricchisce anche di contest dove saranno valutate le innovazioni tecnologiche volte a migliorare lo stile di vita della popolazione africana (“MakeIn’Africa”) e delle persone affette da qualunque forma di disabilità (Make to Care).
#Roma sposa in pieno l’orientamento di #MFR18 verso #economiacircolare #riciclo e #sostenibilità perché affine sulle linee guida che l’amministrazione si è data. Così @virginiaraggi alla conferenza stampa di presentazione di #MFR18 pic.twitter.com/a21Ih76igw
— Maker Faire Rome - The European Edition (@MakerFaireRome) 12 settembre 2018
«Sono tutti temi che suscitano non soltanto l’interesse scientifico, ma anche quello delle persone. Noi parliamo spesso di futuro come di una minaccia, ma siamo noi nel presente e dobbiamo costruire il domani abbinando buone pratiche alla tecnologia», spiega il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Settembre 2018, 21:35
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