Canaletto, il mistero dell'ispirazione romana in mostra
di Valeria Arnaldi
Esposto il più grande nucleo di lavori di Canaletto mostrato in Italia, composto da 42 dipinti e 9 disegni, anche alcuni mai esposti prima nel nostro Paese, nonché 16 tra libri e documenti d’archivio. L’iter espositivo che segue l’artista dagli esordi al successo internazionale, fino alla morte, consente di studiare la forte influenza esercitata da Roma nella sua ricerca. E proprio dai suoi sguardi su Roma prende il via il percorso, con un’opera del padre Bernardo, Santa Maria d’Aracoeli e il Campidoglio, in cui Canaletto dipinge un’architettura antica. Ma è solo l’inizio. «Canaletto a Roma rimane fortemente colpito dalle antichità - prosegue la curatrice - era uno straordinario disegnatore e in città realizza una serie di disegni che userà come repertorio per tutta la vita».
Tra i prestiti da tutto il mondo, anche il romano Capriccio con architetture classiche e rinascimentali, dalla collezione BNL, custodito a palazzo Orizzonte Europa. «L’opera di Canaletto come le altre che compongono la collezione - dice Anna Boccaccio, responsabile Relazioni Istituzionali BNL - sarà poi nuovamente visibile, a ottobre, nella nostra sede, in occasione di Invito a Palazzo, cui aderiamo da sempre proprio per permettere al maggio numero possibile di persone di ammirare le opere».
Tra i tesori esposti pure Il Chelsea College, la Rotonda, casa Ranelagh e il Tamigi, Londra, capolavoro ultimato nel 1751, successivamente tagliato in due e qui ricomposto per la prima volta, dopo vari tentativi condotti dal 1996, grazie al prestito della parte destra conservata presso il Museo Nazionale dell’Avana. All’inaugurazione, anche l’ambasciatore cubano a Roma, José Carlos Rodriguez Ruiz.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Aprile 2018, 08:13
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