Il presidente di Eur spa: "Dalla Formula E all'Acquario, passando per la Nuvola e il Fungo, ecco il futuro del quartiere"

Il presidente di Eur spa: "Dalla Formula E all'Acquario, passando per la Nuvola e il Fungo, ecco il futuro del quartiere"

di Flavia Scicchitano
Roberto Diacetti, presidente di Eur spa, il 14 aprile 2018 Roma ospiterà la tappa italiana di Formula E. Un grande passo verso l’Eur 2.0?
«Noi immaginiamo uno sviluppo dell’Eur all’insegna di innovazione, tecnologia e sostenibilità. E allora è stato facile immaginare che proprio il Gran Premio di Formula E fosse un’eccezionale vetrina di questi valori, intorno a cui sviluppare l’Eur del futuro. Quando ho fatto la mia proposta ad Agag, la disponibilità è stata immediata: Roma non pagherà ma semplicemente creerà le condizioni per una gara tra monumenti storici. Il rischio lo assume l’imprenditore. Comune ed Eur spa faranno la propria parte». 
La città è pronta?
«La logistica per la gran parte è già pronta. Non ci sono appalti, non ci sono infrastrutture permanenti ma saranno tutti allestimenti temporanei, saranno montati 15 giorni prima e l’Eur sarà impegnato solo il venerdì e il sabato. In quei giorni nel pentagono sarà prevista una circolazione alternativa e non si rischierà nessuna paralisi. Inoltre le strade del circuito le faranno loro». 
Una green area...
«La Formula E è l’evento giusto per avvicinare le persone alla mobilità elettrica ma bisogna migliorare le infrastrutture. Abbiamo chiesto un investimento corposo ad Enel, che partirà con 50 colonnine all’EUR, poi saliranno a oltre 200 in tutta la città. Un investimento triennale, estendibile a 5. È un evento che va guardato in prospettiva, il futuro non sarà la Formula 1 ma la Formula E».
Tra le opere sospese c’è invece l’Acquario...
«Last calling. Questa è l’ultima chiamata che facciamo al concessionario, io non sono in grado di fare un annuncio oggi ma abbiamo rivisitato la concessione, per cui abbiamo previsto delle date molto puntuali: al 31 gennaio devono finire i lavori, entro il 31 maggio deve essere inaugurato. Se le date non saranno rispettate la concessione sarà revocata e riassegnata. L’auspicio è inaugurarlo prima di giugno».
Un grande successo invece per il Luneur, che ha da poco compiuto un anno
«È uno di quei successi della collaborazione tra pubblico e privato. Dopo tanti anni e problemi burocratici lo abbiamo fatto aprire. I dati di fatto ci dicono che funziona molto bene».
Progetti per la cura del verde?
«I bilanci di Eur spa sono cambiati e possiamo investire di meno. Nonostante ciò nella mia idea di Eur un’area congressi non può vivere in un’area degradata. La forza è presentare un’area della città contemporanea, business e leasure. E anche per il verde non possiamo abdicare alla nostra funzione».
Magari incrementando la partnership con il privato?
«Sì, è un’idea a cui stiamo pensando anche più in generale. Un’idea è anche quella di associare la Nuvola con un naming importante ma per i parchi si pone anche il problema di fruizione e di sicurezza. E allora perché non immaginare delle palestre all’aria aperta che, attraverso uno sponsor, con spazi gratuiti in concessione garantiscano cura del verde e sicurezza? Magari anche iniziative di marketing, matrimoni, bar di tendenza… Ci stiamo ragionando per il 2018».
Novità sulle Torri?
«I proprietari sono Cassa depositi e prestiti e Telecom, ma se io dovessi fare una proposta la vera sfida sarebbero degli alberghi. L’anno prossimo arriverà il congresso mondiale degli avvocati, 9 mila persone, dove li collochiamo? La Lama presumo che in un anno e mezzo sarà completata ma serve altro spazio». 
Un bilancio sulla Nuvola invece? 
«L’operazione Nuvola ha funzionato: il 2017 chiuderà con 140-150 giorni di occupazione e nel 2018 già siamo a 150 giorni, quindi il dato cresce. Noi stiamo già mettendo in campo le iniziative per il 2018-19-20, avremo tre grandi congressi internazionali, nel 2018 il congresso mondiale degli avvocati, nel 2021 la società di neurologia, nel 2022 un’altra società di medicina. Ma adesso la sfida è trasformarla in piazza aperta ai cittadini, magari con open day, o ospitando eventi come il concerto di Natale...»
Ultima domanda, il Fungo? 
«È un’icona dell’Eur. Il nostro progetto, da finanziare con la pubblicità, è di un restauro tipo Times Square, con un grande led che renda il suo look più accattivante e moderno».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Novembre 2017, 23:00
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