La Cipriani è all'Isola dei Famosi, i pm: "Non sentiamola". E salta il processo abbreviato per una ex Olgettina

La Cipriani è all'Isola dei Famosi, i pm: "Non sentiamola". E salta il processo abbreviato per una ex Olgettina
Non si può «aspettare» che Francesca Cipriani, showgirl, ex ospite delle serate ad Arcore e imputata nel procedimento Ruby ter, torni dall'Honduras, dove sta partecipando all'Isola dei Famosi, per sentirla in aula e men che meno si può attivare un'implausibile rogatoria internazionale per ascoltarla come testimone. Con queste motivazioni i pm di Milano Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno dato parere negativo alla richiesta di processo abbreviato condizionato, tra l'altro, proprio alla deposizione della soubrette, anche ex concorrente del Grande Fratello, avanzata dal legale di un'altra 'olgettina' Giovanna Rigato, rappresentata dall'avvocato Corrado Viazzo.

L'istanza è stata presentata nei giorni scorsi al gup Maria Vicidomini in uno dei filoni del caso Ruby ter con al centro le accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza e che vede imputato anche Silvio Berlusconi. Il giudice si dovrà esprimere il prossimo 26 marzo, quando deciderà anche su un'eccezione di «nullità» e di invio degli atti a Monza e Treviso, presentata dal legale del leader di FI, l'avvocato Federico Cecconi.

Rigato, ballerina in programmi tv, anche lei presente alle serate a Villa San Martino e anche indagata in un altro fascicolo ancora aperto per tentata estorsione nei confronti dell'ex premier (gli atti dovrebbero essere trasferiti a Monza), ha chiesto l'abbreviato (con sconto di un terzo sulla pena), ma condizionandolo alle testimonianze di Cipriani, in relazione ad alcune intercettazioni agli atti, e di un manager di Rti, controllata del gruppo Mediaset, riguardo ad un contratto di lavoro che lei firmò. Una mossa diversa rispetto alla linea tenuta finora dalle altre giovani (come Berlusconi proseguono col rito ordinario), secondo l'accusa, stipendiate dall'ex Cavaliere per testimoniare il falso nei processi sul caso Ruby.

Nel caso l'istanza venisse accolta dal gup (l'imputata potrebbe anche chiedere e ottenere, semmai, l'abbreviato 'semplicè, non condizionato a deposizioni) si arriverebbe in tempi rapidi ad una prima sentenza sul caso Ruby ter. I pm, però, in aula hanno detto no all'abbreviato condizionato, chiarendo, tra le altre cose, che non si può chiedere la testimonianza in aula di una teste (anche imputata in procedimento connesso e che si potrebbe avvalere della facoltà di non rispondere) che è in Honduras, dove sta partecipando a un programma tv.

La difesa potrebbe, invece, secondo i pm, depositare un verbale difensivo scritto con la testimonianza a cui è interessata.
Al centro della tranche in udienza preliminare ci sono i versamenti più recenti dell'ex premier (anche già a processo a Milano con altri 23 imputati, prossima udienza il 7 maggio), fino all'autunno 2016, a Aris Espinosa, Elisa Toti, Miriam Loddo e alla stessa Rigato in cambio del loro silenzio nei processi. Una presunta nuova corruzione in atti giudiziari che sarebbe avvenuta a Milano e per questo gli inquirenti hanno chiesto e ottenuto nei mesi scorsi la restituzione degli atti prima trasmessi a Monza, Treviso e Pescara. Oggi la difesa dell'ex Cavaliere, tuttavia, ha chiesto al gup che venga dichiarata la nullità di parte delle carte che devono tornare a Monza e Treviso. I pm si sono opposti evidenziando anche un 'paradossò: nel procedimento Ruby ter a Torino, infatti, la stessa difesa di Berlusconi ha chiesto che gli atti tornino di nuovo a Milano.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Febbraio 2018, 19:38
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