Jessica, decine di commenti su Facebook: "Vittima innocente". La rabbia dei vicini contro il tranviere

Video
Jessica prima di essere uccisa ha cercato di difendersi ma io «ho rigirato il coltello» che aveva in mano contro di lei e «l'ho colpita allo stomaco». È la spiegazione data al pm Cristiana Roveda e agli uomini della Squadra Mobile di Milano da Alessandro Garlaschi, il tranviere di 39 anni accusato di aver assassinato la 19enne Jessica Valentina Faoro e di aver cercato di bruciarne il corpo dopo che che la giovane aveva opposto resistenza ai suoi approcci- Jessica Valentina Faoro morta a Milano in una casa di via Brioschi, era figlia di un conducente della linea 2 della metropolitana milanese, Stefano.

LEGGI ANCHE ----> 
Jessica uccisa a 19 anni per un rifiuto, arrestato un tranviere
Su Facebook scriveva: "Un giorno senza sorriso è un giorno perso"

In queste ore, sotto le foto postate dalla giovane su Facebook sono apparse decine di commenti. Non solo condoglianze per la famiglia, ma anche messaggi di rabbia e indignazione. «Basta con questo stillicidio di ragazze morte ogni giorno - scrive un utente - e con questa inaudita serie di vittime innocenti!». Un altro scrive: «Queste persone non sono degne nemmeno di essere chiamate persone ma animali», «Pena di morte per le bestie». E ancora: «Riposa in pace, angelo», «Dolcissima creatura» e «Povera piccola».

 

LA RABBIA DEI VICINI: "SEI UN MOSTRO" «Sei un mostro», «maledetto», «spero marcirai in galera». Il dolore per la morte di Jessica Valentina Faoro, la 19enne dagli occhi blu uccisa a coltellate a Milano, si trasforma tra i vicini in rabbia nei confronti di Alessandro Garlaschi, il 39enne fermato per l'omicidio. I gravi indizi raccolti dalla polizia nei suoi confronti sembrano già una sentenza nelle parole e nei gesti con cui i vicini di via Brioschi accompagnano il tranviere mentre gli agenti lo portano via. «Vergognati», urlano contro l'uomo, lo sguardo a terra e la testa bassa. Le manette ai polsi nascondono le ferite bendate.



Quel conducente della linea 15, che i conoscenti descrivono come «una persona normale benché schivo e scostante», se le sarebbe procurate nell'aggressione alla giovane ospite uccisa a coltellate forse dopo essere stato respinto. Un approccio sessuale, secondo la ricostruzione degli investigatori, avvenuto in quell'appartamento al secondo piano del palazzo dei tramvieri nei confronti di quella giovane dai lunghi capelli biondi che su Facebook citava Charlie Chaplin. «Un giorno senza sorriso è un giorno perso...», è uno degli ultimi post della vittima. Poco prima un'altra foto e un'altra massima di vita: «Ci sono persone con cui perdi tempo e altre con cui perdi il senso del tempo. È solo una questione di scelte...», scriveva la 19enne, un passato difficile alle spalle che cercava di dimenticare con l'entusiasmo dei suoi anni. E con l'amore per gli animali, i cani in particolare.



Sulla sua bacheca sono numerose le immagini e gli annunci condivisi di cagnolini smarriti, forse una metafora della sua esistenza così giovane eppure già tanto segnata. In poche ore i social si sono riempiti di messaggi di cordoglio e di dolore per la morte di questo «piccolo angelo», che qualcuno paragona alla 18enne Pamela Mastropietro, il cadavere fatto a pezzi e rinchiuso in due trolley abbandonati nelle campagne di Macerata. Due giovani vite spezzate dalla furia omicida quando ancora avevano il futuro davanti, i selfie a colori e in bianco e nero ad accomunarle insieme con la giovane età e il tragico destino. L'ultimo post di Jessica, che dichiara sul social di lavorare per Foot Locker, è l'invito ad un party, il 15 febbraio ai Magazzini Generali. «Vendo prevendite. Per info scrivere in privato», annuncia la ragazza per la quale, ora, non ci sarà più nessuna festa. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Febbraio 2018, 11:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA