Ai due ragazzi, infatti, il Tribunale ha inflitto solo due mesi di reclusione con pena sospesa. Il pm, invece, aveva sollecitato una condanna a un anno di carcere. È finito così uno dei tanti processi agli “artisti” che quasi ogni notte utilizzano come tele i treni della metropolitana, i tram e i muri grigi della città, che riempiono di scritte, tag e colori. I vari gruppi si sfidano a colpi di spray e colore e si contendono il territorrio. Spesso ci sono anche crew straniere che arrivano a Milano per decorare le superfici do cemento o sfidare altri gruppi con disegni e graffiti. Per i due giovani spagnoli, difesi dal legale Gloria Bordanzi, il giudice della seconda sezione penale Mariantonia Monfredi, che ha derubricato il reato contestato da danneggiamento aggravato a imbrattamento, ha anche disposto il dissequestro di macchine fotografiche e cellulari con cui avevano ripreso le loro azioni. Confiscate, invece, le bombolette spray.
Per i due writer, bloccati dalla polizia locale dopo un inseguimento nel deposito Atm di San Donato Milanese in via Impastato, era scattato anche il “daspo urbano”.
La misura, entrata in vigore nei mesi scorsi, prevede il divieto di avvicinarsi per 48 ore a linee e fermate della metropolitana. Il Tribunale ha concesso agli imputati le attenuanti generiche, stabilendo la sospensione e la non menzione della pena.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2017, 23:30
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