Migranti, l'inferno del racket dell'affitto nella ex scuola occupata

Migranti, l'inferno del racket dell'affitto nella ex scuola occupata

di Salvatore Garzillo
Per gli abitanti di via Pizzigoni il 5 settembre sarà il giorno della liberazione. Dopo mesi di denunce e segnalazioni per violenze e degrado di ogni tipo, ieri mattina le forze dell'ordine hanno sgomberato la ex scuola Colombo in zona Villapizzone che da circa un anno era occupata da quasi 150 persone. Quasi tutti extracomunitari (egiziani, marocchini, gambiani, senegalesi, algerini) ma anche senzatetto italiani. Sono proprio loro a svelare il racket delle stanze del palazzo fatiscente, ormai destinato all'abbattimento dopo la scoperta dell'amianto in tutta la struttura.

«Una stanza poteva costare dai 5 ai 30 euro alla settimana. Chi non pagava doveva lasciare il suo posto e se reagiva subiva le conseguenze. Il capo è un marocchino, un certo Karim, pagavi di più o meno a seconda del rapporto che avevi con lui. Se gli stavi simpatico o eri parte del suo gruppo allora ti faceva un prezzo di favore, altrimenti 30 euro. Se non potevi pagare dovevi andartene, qualcuno ha trovato posto al secondo piano gratuitamente. Lì vivevamo soprattutto noi italiani - racconta un uomo che preferisce mantenere l'anonimato - la settimana scorsa un ragazzo nordafricano ha reagito ed è stato accoltellato. Dopo nessuno si è permesso di alzare la voce contro il ras».

I residenti avevano già denunciato tempo fa la situazione, dalle loro finestre hanno assistito impotenti all'abbandono istituzionale e al graduale degrado culminato in una serie di ferimenti, atti osceni, furti, risse. Ieri mattina, però, la presenza massiccia di polizia, carabinieri e locale ha dissuaso anche i più violenti. Lo sgombero si è svolto senza problemi, con sorpresa dei vicini abituati a scene ben diverse. «Per noi è una una liberazione. Ogni notte c'erano aggressioni, spaccio - racconta un residente - un intervento della polizia era necessario. Speriamo basti, altrimenti ci organizzeremo da soli per proteggerci». Il timore di molti è che possano tornare in massa a occupare tra pochi giorni.

Una paura a cui hanno risposto gli assessori Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e Carmela Rozza (Sicurezza), garantendo il controllo da parte della polizia locale. Delle 82 persone all'interno al momento dello sgombero, i 31 con documenti sono stati trasferiti ai centri di accoglienza di via Aldini, via Sammartini, via Mambretti e via Lombroso. Gli altri sono stati portati in questura per accertamnti. A fine giornata sono stati disposti 8 rimpatri, una persona è stata arrestata.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2017, 10:38
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