Aldo Moro, la mostra alla Camera. Il curatore: «Ucciso due volte. Mistero dopo 40 anni, una sconfitta per tutti»
di James Perugia
Currado, che ruolo hanno avuto le fotografie nel rapimento e nell'omicidio di Moro?
«Attraverso due scatti le Br hanno cancellato una persona».
Non hanno cancellato solo l'uomo.
«No, anche quello che rappresentava: la ricerca di un dialogo tra le diverse fazioni politiche».
Cosa hanno significato quelle foto per l'immaginario collettivo di una nazione?
«Un'idea di sconfitta dello stato e di tutti quelli che credono nella democrazia. Pensare che a 40 anni da quell'evento non si riesca ancora a far piena luce su quello che è successo, continua a far vivere quella sconfitta».
Che immagini vedremo dell'altro Aldo Moro alla mostra?
«Una delle foto che mi piacciono di più è quella in cui ci sono lui e Zaccagnini, al congresso della Dc, che sorridono. Un sorriso liberatorio».
Dall'analisi dei rullini emergono particolari interessanti?
«Da quando abbiamo cominciato a studiare queste foto in tanti ci chiamano per chiederci se si vedono nuovi dettagli, auto, persone».
Le zone d'ombra rimangono tante.
«I colpevoli sono stati tutti arrestati, ma a distanza di 40 anni ancora continuano ad emergere piccoli particolari che se incrociati tra di loro sembrano poter assumere forme ambigue, per gli apparati dello stato e per l'integrità della democrazia in quei giorni».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Novembre 2018, 14:54
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