Morto Benetton, fondatore del gruppo Gilberto aveva 77 anni

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Gilberto Benetton è morto. Gravemente malato da tempo, 77 anni, Benetton era stato ricoverato alcuni giorni fa a Treviso per una polmonite, e le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate. Con i fratelli Luciano, Giuliana e Carlo, aveva fondato il Gruppo Benetton nel 1965. Il 10 luglio scorso era morto il più giovane dei quattro fratelli, Carlo, all'età di 74 anni.
 
 

Gilberto era l'anima finanziaria della famiglia trevigiana: se Carlo e Giuliana erano i tecnici e Luciano il creativo, è stato lui quello che con il supporto del manager più fidato, Gianni Mion, dalla catena dei maglioncini colorati ha creato l'impero da 10 miliardi che ha dato lustro internazionale alla dinastia fino al disastro del crollo del ponte Morandi, un viadotto gestito dalla società Autostrade per l'Italia, controllata dalla famiglia Benetton attraverso la holding Atlantia.

Sulla scorta di un piano di diversificazione iniziato a fine anni Ottanta con l'acquisto della Sme, da cui è nata Autogrill, il gruppo ha messo insieme nel corsodel tempo autostrade, aeroporti, immobili e partecipazioni finanziarie. Gilberto aveva seguito in prima persona l'aggregazione con il gruppo spagnolo delle autostrade Abertis.

Negli ultimi due mesi, aveva subito due pesantissimi colpi. Prima la morte del fratello Carlo e poi la strage del ponte Morandi. Due tragedie inaspettate che hanno messo a dura prova un fisico già provato dalla malattia.

Gilberto, secondo dei quattro fratelli Benetton, è rimasto orfano assai giovane al punto che si è trovato a dover abbandonare gli studi presto, ad appena 14 anni. Ed è stato, peraltro, in famiglia quello che ha compiuto il percorso più lungo a scuola. La ricetta del successo, ha sempre ripetuto, è stata quella di saper dedicare la vita al lavoro e di costruire una perfetta suddivisione dei ruoli con gli altri fratelli. Ma soprattutto decisiva è stata la fiducia incondizionata che li ha sempre legati. Pochi i dissidi interni, uno su tutti l'investimento poco felice in Telecom negli anni Novanta che lui stesso definì «l'investimento peggiore».

Edizione, la finanziaria che controlla l'impero della famiglia, di cui Gilberto Benetton era vice presidente, è una delle principali holding industriali europee: un colosso che vale oltre 12 miliardi di euro, interamente controllata dai Benetton con i quattro rami famigliari che detengono il capitale attraverso altrettante holding (Evoluzione, Proposta, Regia e Ricerca). I suoi principali investimenti sono le autostrade, attraverso la partecipazione in Atlantia (acquistata nel 2000), le infrastrutture digitali, con la partecipazione in Cellnex (acquistata nel 2018), la ristorazione tramite Autogrill (acquisita nel 1995) e la manifattura, con il marchio storico Benetton (fondata nel 1965). Oltre al settore immobiliare e a quello agricolo e alberghiero, Edizione - attraverso la controllata Schematrentatrè (dopo un recente riassetto) - controlla il 3% circa delle Assicurazioni Generali e il 2,1% di Mediobanca. Nel 2017 Edizione - presieduta da Fabio Cerchiai e guidata da Marco Patuano - ha realizzato ricavi consolidati pari a 12,1 miliardi, di cui il 44,5% al di fuori dell'Italia, e un utile netto di 234 milioni. 

«Se ne va un grande trevigiano, esponente di una famiglia di imprenditori che è diventata il simbolo stesso dell'imprenditoria made in Veneto». Così il presidente della Regione, Luca Zaia. «La famiglia Benetton, sin dagli albori della loro storia imprenditoriale - ricorda Zaia - ha rappresentato un modo diverso e nuovo di fare impresa. Ha innovato il concetto e i metodi di produzione, ha rivoluzionato vendita e marketing, ha creato nuovi gusti e un nuovo linguaggio pubblicitario. Insieme ai suoi fratelli, Gilberto ha portato nel mondo una nuova immagine del Veneto che, da contadino e artigiano, si è affermato nei diversi continenti con la fantasia dei suoi prodotti e dei suoi colori, la forza dell'organizzazione aziendale e della qualità. Gilberto è stato il primo artefice del gruppo di Ponzano, il braccio finanziario della famiglia, l'appassionato sportivo diventato il mecenate delle squadre della Marca, dal rugby al volley al basket: società che negli impianti della Ghirada hanno trovato il quartier generale e costruito il loro vivaio, riuscendo a regalare ai trevigiani e ai veneti, sotto l'egida appunto dei Benetton, grandi emozioni e indimenticate vittorie». «Di Gilberto - sottolinea Zaia - ci mancherà l'ampiezza di vedute, insieme a quel suo carattere schivo e riservato, così connaturale alle caratteristiche dei veneti, operosi e refrattari alla luce dei riflettori. Ci mancherà la sua capacità di pensare in grande, di sognare una avventura imprenditoriale che è riuscita a travalicare ogni confine, a imporre il proprio marchio nelle maggiori metropoli del mondo e a proiettare una famiglia e una città di provincia nel panorama dell'economia globale. Ai fratelli e alla famiglia - conclude - le mie più sentite e commosse condoglianze».

Nel 2012 Gilberto Benetton era stato inserito nell'Italian Basket Hall of Fame per i successi con la Benetton Pallacanestro Treviso.  
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Ottobre 2018, 08:12
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