Ponte crollato a Genova, Autostrade per l'Italia: «Erano in corso lavori». L'ing. Brencich nel 2016: «Ponte Morandi come Maracaibo»

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di Simone Pierini
Dallo stupore per la tragedia alle domande. Perché il ponte Morandi di Genova è crollato? Il ponte era solido? Intanto Autostrade per l'Italia ha diramato un comunicato dove spiega che sul viadotto Polcevera «erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione».

Genova, crollato ponte Morandi sull'autostrada A10

«Oh mio Dio, oh mio Dio», il video del crollo in diretta 



Costruito in 4 anni, fu inaugurato nel '67 dal presidente Saragat​

«I lavori e lo stato del viadotto - prosegue la nota - erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi».

Il crollo di Ponte Morandi sul viadotto Polcevera a Genova è «per noi qualcosa di inaspettato e imprevisto rispetto all'attività di monitoraggio che veniva fatta sul ponte. Nulla lasciava presagire» che potesse accadere. Lo ha detto il direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l'Italia Stefano Marigliani, sottolineando che «assolutamente non c'era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso». «Il ponte è una struttura dal punto di vista ingegneristico molto complesso: da qui la moltitudine di controlli»: ma «nulla è emerso che facesse presagire» questo.

In contemporanea agli aggiornamenti sul bilancio delle vittime, dei feriti e della stima dei danni, si rincorrono notizie sui commenti rilasciati negli anni e nei mesi scorsi in merito alla sicurezza e alla qualità della costruzione del ponte. Tramite i social network sono spuntati diversi articoli a riguardo. Tra questi un'intervista datata 2016 sul sito www.ingegneri.info nei confronti dell'ing. Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in C.A. e C.A.P. dell’Università di Genova, in cui venivano mosse diverse critiche all'opera che veniva paragonato al ponte di Maracaibo. 
 


«L’idea originaria pare fosse quella di precomprimere gli stralli - spiegò l'ingegnere - idea è chiaramente discutibile in quanto gli stralli sono elementi strutturali così snelli da consentire una precompressione molto modesta e, quindi, destinata inevitabilmente ad avere scarsa efficacia. I lavori di sostituzione degli stralli, effettuati sia a Genova che in Venezuela, ne danno dimostrazione indiscutibile».
 
 


Inoltre Brenchich criticò anche i costi e le modalità di costruzione. «Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l’aumento dei costi di costruzione preventivati, è necessario ricordare un’erronea valutazione degli effetti differiti (viscosità) del calcestruzzo che ha prodotto un piano viario non orizzontale. Ancora nei primi anni ’80 - prosegue - chi percorreva il viadotto era costretto a fastidiosi alti-e-bassi dovuti a spostamenti differiti delle strutture dell’impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale. Solo ripetute correzioni di livelletta hanno condotto il piano viario nelle attuali accettabili condizioni di semi-orizzontalità».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Agosto 2018, 12:34
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