Morto Sergio Marchionne, il manager Fca aveva 66 anni. Elkann: «Addio all'uomo e all'amico» Live Tweet

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Sergio Marchionne è morto a 66 anni. L'ex ad di Fca è morto a Zurigo, nella clinica dove era ricoverato da fine giugno: accanto a lui c'erano la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio e Tyler. Marchionne sarebbe morto per un attacco cardiaco: le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni dopo un intervento alla spalla destra nelle scorse settimane.

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La sua ultima apparizione pubblica risaliva al 26 giugno, da allora era in congedo medico, ma a quanto pare le sue condizioni di salute erano molto più gravi di quello che si credeva. La sua uscita di scena dai vertici della Fiat prima e della Ferrari dopo aveva insospettito molto tutti e purtroppo, in effetti, non ce l'ha fatta.

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ELKANN: ADDIO ALL'UOMO E ALL'AMICO «È accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l'uomo e l'amico, se n'è andato», le prime parole di John Elkann, presidente di Exor, la holding della famiglia. «Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell'esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore». «Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler». «Rinnovo l'invito - aggiunge Elkann - a rispettare la privacy della famiglia di Sergio».

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LA POLITICA SI FERMA. LA NOTA DEL PREMIER CONTE Un minuto di silenzio nelle Commissioni Lavoro e Finanze della Camera per la morte di Sergio Marchionne. Appresa la notizia, i deputati hanno chiesto di interrompere i lavori sul decreto dignità per ricordare il manager di Fca. Il minuto di silenzio è stato chiuso con un applauso. «Esprimo il cordoglio mio e di tutto il governo per la scomparsa di Sergio Marchionne. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari», afferma in una nota il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

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GENTILONI: "GRAZIE". RENZI POLEMICO «Grazie per il lavoro, la fatica, i risultati. E per l'orgoglio italiano portato nel mondo», ha scritto l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni su Twitter. «Provo disgusto per chi ancora oggi ha insultato sui social un uomo che stava morendo. Un abbraccio affettuoso alla famiglia di Sergio Marchionne. La terra gli sia lieve», scrive il senatore del Pd Matteo Renzi.

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MATTARELLA: VISIONE OLTRE L’ORIZZONTE «La sua visione ha sempre provato a guardare oltre l'orizzonte e immaginare come l'innovazione e la qualità potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese». Lo sottolinea il presidente Sergio Mattarella ricordando la figura di Sergio Marchionne.  «La notizia della scomparsa di Sergio Marchionne, purtroppo non più inattesa, ci addolora e lascia un vuoto in tutti coloro che ne hanno conosciuto e apprezzato le qualità umane, intellettuali, professionali».

«Desidero in questo momento anzitutto esprimere - afferma il presidente Mattarella - il mio sentimento di vicinanza ai suoi familiari, e a quanti erano a lui più legati nella vita e nel lavoro. Marchionne ha scritto una pagina importante nella storia dell'industria italiana. Nella sua responsabilità di leader della Fiat ha attraversato anni di trasformazioni assai profonde e radicali dei mercati, dei sistemi di produzione, delle strategie finanziarie, delle relazioni sindacali. Ha assicurato continuità e rilancio fino a costruire una nuova aggregazione, a dar vita a una nuova più grande realtà per sostenere la competizione. Marchionne - conclude Mattarella - non ha mai rinunciato a battersi per le proprie strategie, ad affrontare difficoltà e conflitti, a superare incomprensioni. 

BERLUSCONI: VOLEVO VEDERLO ALLA GUIDA DEL PAESE «Con Sergio Marchionne l'Italia perde non soltanto il più brillante dei suoi manager, ma una delle figure simbolo del nostro Paese. Ha rappresentato l'Italia migliore: quella operosa e concreta, seria e preparata, dotata di visione e capace di guardare al futuro. Un'Italia che non ha paura della competizione, sa affrontarla e vincerla grazie alla qualità del prodotto italiano e alla capacità creativa delle persone e delle imprese». Lo afferma in una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. «Dissi una volta, senza avvertirlo prima - e non me ne sono mai pentito - che mi sarebbe piaciuto vederlo alla guida del nostro Paese. Lo penso ancora: le caratteristiche di una persona straordinaria come Marchionne, la competenza, la preparazione, la capacità dimostrata di ottenere risultati importanti, sarebbero state preziose - se fosse stato disponibile - per ridare dignità alla politica», aggiunge.

«Sergio Marchionne non ha soltanto salvato posti di lavoro in Italia, in una stagione di drammatici cambiamenti, ha dimostrato che nell'epoca della globalizzazione dall'Italia possono ancora nascere sfide imprenditoriali di livello mondiale», prosegue Silvio Berlusconi. «La sua è la biografia di un italiano che ha costruito il successo con le sue forze e il suo impegno, attraverso la difficile strada dell'emigrazione, senza mai rinnegare lo stretto legame con la sua patria, le sue origini familiari, il rapporto speciale con l'arma dei Carabinieri, alla quale apparteneva il padre, e dalla quale ereditò il senso della disciplina e del sacrificio», conclude.
 
LE REAZIONI «Con Sergio Marchionne l'Italia, l'industria e il mondo del lavoro perdono un grande uomo. Ora la riflessione sulla sua opera, sul salvataggio della Fiat, sull'innovazione delle relazioni industriali possa far fare a tutti noi quel passo avanti di cui il Nostro Paese ha estremamente bisogno», afferma Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Noi con l'Italia.

«Siamo vicini alla famiglia e agli amici di Sergio Marchionne: con lui scompare la figura di un manager lungimirante e innovativo, che ha saputo dare un futuro all'industria automobilistica italiana e internazionale».
Lo afferma il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. «Ribadisco il nostro impegno a lavorare affinché Torino e il Piemonte rimangano centrali nel sistema Fca - aggiunge -, valorizzando competenze, professionalità e centri di ricerca del più importante distretto automotive italiano».
«Sergio Marchionne è stato un gigante, ha innovato, ha portato la Fiat fuori da una crisi che sembrava senza via di uscita, ha creato posti di lavoro e come è normale ha fatto anche errori. La sua visione, il suo operato resteranno nella storia», scrive su twitter il presidente del gruppo dem a Palazzo Madama Andrea Marcucci.

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LA NOTIZIA FA IL GIRO DEL MONDO La notizia della morte di Sergio Marchionne fa immediatamente il giro del mondo, rimbalzando in pochi minuti sui siti dei principali media mondiali. «Sergio Marchionne, che ha fuso la Fiat con la Chrysler, é morto»: é il titolo di apertura del Wall Street Journal. «L'ex boss della Fiat Marchionne é morto a 66 anni», gli fa eco la Bbc online nel suo titolo. «Sergio Marchionne, che ha salvato la Fiat e la Chrysler, é morto», titola il Washington Post. Nella home page del suo sito, il quotidiano spagnolo El Pais definisce Marchionne «l'uomo che salvò la Fiat» e anche l'edizione online del quotidiano francese Le Monde pubblica la notizia nella sua home page. «Sergio Marchionne, il salvatore della casa automobilistica Fiat, muore all'età di 66 anni», titola invece il quotidiano britannico Guardian.

AVEVA 66 ANNI Nato a Chieti 66 anni fa, figlio di un maresciallo dei Carbinieri, Sergio Marchionne si traferisce con la famiglia emigrando in Ontario, in Canada, all'età di 14 anni. In Canada Sergio Marchionne si laurea in filosofia presso l'Università di Toronto e in un'intervista dichiara: «Quando ho iniziato l’università, in Canada, ho scelto filosofia. L’ho fatto semplicemente perché sentivo che, in quel momento, era una cosa importante per me». Successivamente si laurea in legge alla Osgoode Hall Law School of York University con il massimo dei voti, consegue presso la University of Windsor un Master in Business Administration (MBA). Esercita quindi come commercialista, procuratore legale, avvocato ed esperto contabile diplomato.
 
 

Noto a livello internazionale per il suo impegno nella casa automobilistica italiana aveva avuto una lunga carriera di gran pregio. É stato amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles N.V., FCA Italy e Presidente e amministratore delegato di FCA US. Ha rivestito il ruolo di Presidente di CNH Industrial N.V. e Ferrari N.V., oltre che quello di Presidente e amministratore delegato di Ferrari S.p.A. Marchionne era inoltre vicepresidente di Exor S.p.A. e membro permanente della Fondazione Giovanni Agnelli.  Nel 2012 fu eletto Presidente del c.d.a. dell'ACEA, ed era membro del c.d.a. del Peterson Institute for International Economics e co-presidente del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti.

Nel corso della sua gestione Marchionne ha dovuto affrontare la grave crisi economica che ha interessato il settore dell'automobilismo e ha stilato una lista di stabilimenti FIAT da chiudere o, comunque, ridimensionare. Tra questi il più conosciuto è stato, certamente, quello di Termini Imerese in Sicilia, che occupava quasi 2.000 dipendenti. A cavallo tra gennaio e febbraio 2010, proprio in merito a tale questione, ci fu un aspro dibattito tra i vertici della casa automobilistica torinese e il governo italiano.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Luglio 2018, 20:50
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