Valentina Belvisi e il papà killer che uccise la mamma: «Tenetelo in carcere». Lui chiede lo sconto di pena

Valentina Belvisi e il papà killer che uccise la mamma: «Tenetelo in carcere». Lui chiede lo sconto di pena

di Domenico Zurlo
Sua madre, Rosanna Belvisi, nel gennaio di un anno fa fu uccisa da suo padre a Milano: massacrata con 29 coltellate, dopo le tantissime liti, botte e violenze. Uno dei tanti femminicidi avvenuti in Italia negli ultimi anni, che ha lasciato Valentina, l’unica figlia della coppia, senza una mamma e con un papà, Luigi Messina, in carcere a 25 anni.

«Solo 18 anni, che vergogna»: la rabbia dopo la sentenza



In primo grado l’uomo è stato condannato a 18 anni nonostante la richiesta di 30 anni dei pm, e 100mila euro di risarcimento alla figlia, che però Valentina difficilmente vedrà, data la situazione economica difficile del padre. In appello, i legali di Messina chiedono uno sconto di pena, e se i giudici accettassero, nel giro di pochi anni gli si potrebbero schiudere le porte del carcere.



Valentina, che su Facebook ha preso il cognome della mamma (Belvisi), al Corriere della Sera ha lanciato il suo urlo di dolore per la vicenda: «Mio padre per me è morto, non voglio più avere niente a che fare con lui - ha detto Deve pagare fino all’ultimo. Mi ha scritto due lettere dal carcere, ma non per chiedermi perdono: gli interessa solo il denaro, non si è pentito». Quanto al possibile sconto, è categorica: «Non voglio che mio padre esca presto dal carcere, non possono dargli anche uno sconto di pena dopo ciò che ha fatto, sarebbe come ucciderla di nuovo».
 

Quel giorno la ragazza non era in casa: la casa l’aveva lasciata già da tempo, perché stanca di quelle continue liti e violenze. In Svizzera col fidanzato, scoprì tutto dalla tv: «Mia madre in tarda mattinata smise di rispondere al telefono: al pomeriggio scoprii cos’era accaduto dalla tv, mi crollò il mondo addosso». La sua rabbia arrivò anche dopo la condanna, col giudice che aveva escluso l’aggravante della crudeltà: «Ma come si fa a dire che 29 coltellate non sono crudeltà?». E se il giudice accettasse le richieste dei legali? «Sarebbe un’altra coltellata, la trentesima».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Maggio 2018, 14:30
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