Così la Germania 'accoglie' gli italiani: «Trova lavoro entro 15 giorni o te ne vai». Tra i casi anche donne incinte

Così la Germania 'accoglie' gli italiani: «Trova lavoro entro 15 giorni o te ne vai». Tra i casi anche donne incinte
La patria europea dell'accoglienza rischia di rimangiarsi tutto. Gli italiani e tutti gli europei emigrati in Germania e rimasti senza lavoro potrebbero essere espulsi se non riescono, o non possono, trovare un'occupazione entro sei mesi. L'allarme è stato lanciato da Radio Colonia, con un servizio della trasmissione in italiano Cosmo che ha mandato in onda la testimonianza shock di una donna italiana convocata dall'Ufficio per gli immigrati che le ha dato una sorta di ultimatum.

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«Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine, se non fossi stata in grado di poterlo pagare io», ha detto. La donna ha raccontato di aver rinunciato al lavoro per una gravidanza e di essersi poi separata, rimanendo così senza mezzi di sussistenza. Dopo la richiesta del sussidio sociale e un'attesa di tre mesi, è arrivato l'avvertimento. Ma non è un caso isolato e sono in molti ad aver avuto comunicazioni simili, prima a voce e poi per lettera.

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Le minacce di espatrio nei confronti di italiani che non lavorano o non lo stanno cercando, secondo Radio Colonia, sono almeno un centinaio soprattutto nel Nord Reno-Westfalia. E riguardano, riferiscono esponenti dei patronati intervistati dalla Radio, anche situazioni di grave difficoltà, come donne in gravidanza. Alla base della vicenda c'è una legge di due anni fa che ha elevato da tre mesi a cinque anni il periodo di permanenza in Germania che consente di accedere ai sussidi sociali.

Nell'aprile scorso, una circolare del Job Center che regola l'applicazione della legge del 2016 modificata nel 2017, stabilisce che chi si trasferisce in Germania con lo scopo di trovare lavoro ha tempo sei mesi, al termine dei quali scade la libertà di circolazione e i dati vengono inviati all'Ufficio stranieri. A questo punto occorre dimostrare che la ricerca di lavoro continua. In caso contrario il rischio espulsione, che ora si fa concreto.

TROPPI STRANIERI EUROPEI L'obiettivo della nuova normativa è il ridimensionamento del 'turismo sociale' proveniente soprattutto da paesi dell'Europa orientale ma anche dall'Italia. Un welfare eccessivamente generoso che - secondo Berlino - ha attratto troppi 'stranieri' europei che, facendo leva sul principio della libera circolazione, hanno sfruttato il sistema in una dimensione che in Germania è stata giudicata eccessiva. 

«Se fosse vero, l'atteggiamento della Germania sarebbe molto grave e andrebbe a colpire l'essenza stessa della Ue», commenta con l'ANSA il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, sottolineando che «sarebbe un paradosso: l'Italia sotto accusa perché cerca di difendere l'Europa dall'immigrazione illegale e la Merkel che starebbe colpendo un diritto fondamentale dei cittadini Ue». «Chi è che difende davvero l'Unione Europea? Chi lavora per proteggerne i confini o chi starebbe preparandosi a cacciare dal proprio Paese cittadini europei?», si chiede il sottosegretario. 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Settembre 2018, 16:12
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