Sparatoria in una scuola superiore in Texas: 10 morti. Il killer è uno studente di 17 anni: aveva simboli nazisti sui social diretta

Video
Un'altra sparatoria, la 22esima dall'inizio dell'anno, allunga la striscia di sangue nelle scuole americane, mettendo a nudo l'inefficacia delle risposte offerte finora dall'amministrazione Trump e dal Congresso dopo la strage di Parkland del 14 febbraio scorso (17 morti), che ha dato vita ad un vasto movimento di protesta nel Paese contro le armi.
 

Questa volta è toccato ad un liceo di Santa Fe, tranquilla cittadina di 13mila abitanti ad una sessantina di km a sudest da Houston, Texas, dove uno studente di 17 anni, Dimitrios Pagourtzis, rimasto ferito e adesso agli arresti con un possibile complice, ha ucciso dieci persone con un'arma da fuoco per ora non meglio precisata: 9 alunni e un insegnante, secondo l'ultimo bilancio.

Nel suo diario Dimitrios pianificava di uccidere e di suicidarsi: sia in auto che in casa abitazione aveva molotov e altri ordigni. Il giovane avrebbe poi detto alla polizia che non ha avuto il coraggio di togliersi la vita dopo aver compiuto la strage. Le armi, un fucile e un revolver calibro 38, appartengono al padre. 

 
 

«Diversi anche i feriti, tra cui un agente in servizio nella scuola, che ha affrontato l'assalitore limitando il massacro ma senza sventare la strage: a dimostrazione che una presenza armata, poliziotto o insegnante che sia, non basta a impedire i massacri, contrariamente a quanto sostiene il presidente.
Tutto è cominciato intorno alle 8 locali, quando un giovane armato si è introdotto nella scuola ed è entrato in una classe di arte sparando e seminando il panico. 

 

Qualcuno ha attivato l'allarme anti incendio per segnalare un pericolo e molti studenti hanno creduto che si trattasse di un'esercitazione ma quando hanno udito gli spari sono scappati all'esterno o hanno cercato riparo barricandosi dentro le aule, come prevede la procedura di lockdown. Nel giro di pochi minuti alla scuola sono arrivate numerose ambulanze, tre elicotteri e ingenti forze di polizia, che hanno circondato l'edificio e perquisito gli alunni che erano riusciti a fuggire.

Nel frattempo un coraggioso agente della scuola aveva ingaggiato un conflitto a fuoco con l'assalitore, consentendone l'arresto. Poco dopo è stato fermato anche un altro studente, che potrebbe essere un complice. A rendere ancora più sconcertante il massacro è stata la scoperta nella scuola e nel campus di vari ordigni esplosivi artigianali, tra cui tubi bomba e pentole a pressione, tanto che le forze dell'ordine hanno invitato i cittadini a non toccare nessun oggetto sospetto.


 

 

Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Maggio 2018, 09:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA