Hawaii, messaggio scatena allarme missile dalla Corea. Le autorità: "Inviato per errore"

Hawaii, messaggio scatena allarme missile dalla Corea. Le autorità: "Inviato per errore"
NEW YORK - «Un missile balistico si sta dirigendo verso le Hawaii, mettersi immediatamente al riparo. Questa non è un'esercitazione». È l'inquietante messaggio che la popolazione dell'arcipelago del Pacifico, da sempre nel mirino del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, si è vista inviare via sms dalle autorità statali. In pochi secondi è stato il panico, con un'emergenza durata 38 interminabili minuti.



Solo dopo le stesse autorità hanno ammesso il clamoroso errore. Si era trattato di un falso allarme, di un testo partito per sbaglio: «Nessuno sta bombardando le Hawaii». Ma oramai la frittata era fatta, e ora i responsabili di quanto accaduto ne dovranno rispondere. L'episodio è comunque una spia più che evidente della tensione che si vive nel paradiso della Hawaii. Tensione legata alla minaccia nucleare della Corea del Nord, il cui regime ha assicurato di aver sperimentato con successo missili balistici in grado di colpire ovunque negli Stati Uniti, in particolare gli stati Usa del Pacifico. Non a caso da tempo alle Hawaii si svolgono esercitazioni regolari che coinvolgono tutti gli abitanti e tutte le strutture pubbliche private, dalle scuole agli uffici ai grandi centri commerciali.

Ma il livello di allerta è alto lungo tutta la West Coast, dalla California allo stato di Washington. Anche se Pyongyang ha ultimamente assicurato di avere missili balistici in grado di raggiungere persino la costa atlantica, la più popolosa negli Usa, minacciando città come New York, Washington, Boston o Philadelphia. È stato lo United States Pacific Command del Pentagono (Uspacom) a confermare che non c'era assolutamente alcun pericolo: «Nessun missile balistico in arrivo sulle Hawaii è stato rilevato. I messaggi inviati in precedenza sono stati inviati per errore».

Intanto la miriade di sms e di messaggi su WhatsApp, Facebook, Twitter e Snapchat descrivono meglio di ogni altra cosa la paura vissuta in quei 38 minuti dagli abitanti dell'arcipelago, e l'angoscia anche dopo il cessato allarme. «Se stai dormendo svegliati e chiamaci immediatamente», «Tesoro mettiti al riparo, ti amo», «Venite tutti qui e nascondiamoci in garage», «È stato un falso allarme, ma mia madre e mia sorella stanno ancora piangendo, siamo scossi».

Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Gennaio 2018, 21:52
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