Bitcoin, tracollo dopo le performance da record: allarme bolla speculativa

Bitcoin, tracollo dopo le performance da record: allarme bolla speculativa
Bitcoin, la criptovaluta più conosciuta, dopo aver chiuso il 2017 con strepitose performance, e iniziato il 2018 con rialzi da record, è improvvisamente crollata in borsa.

Nelle ultime settimane il bitcoin ha perso quasi il 30%.





I dati forniti da Coindesk sono allarmanti: il bitcoin ha subito un tracollo vertiginoso, dopo aver vissuto uno dei suoi momenti più felici. A inizio 2018 infatti la criptovaluta galoppava freneticamente verso rialzi formidabili, prendendo quota con una velocità che non si vedeva da tempo.

Nonostante ciò la moneta digitale sta vivendo uno dei suoi periodi più scuri. Oggi mercoledì 31 gennaio il suo valore è sceso sotto i 10.000 dollari, perdendo quasi il 50% rispetto a meno d'un mese fa, quando aveva sfiorato la quota record dei 20.000 dollari.

Gli osservatori hanno subito trovato sospetto un crollo così repentino e così imprevisto. Nonostante il bitcoin sia per costituzione una moneta tremendamente instabile, una tale caduta mette in moto dubbi sulla validità stessa della criptovaulta. Il nodo più significativo e più urgente da sciogliere è uno solo: Il bitocin può rivelarsi come una bolla speculativa?

Che la questione sia piuttosto delicata lo si può facilmente capire dal fatto che Facebbok ha vietato la pubblicità di criptovalute e, come a fargli da eco, la Sec - Securities and Exchange Commission (una sorta di Consob americana) ha fermato una raccolta fondi di circa 600 milioni di dollari in monete digitali realizzata da AriseBank.
Preoccupano dunque anche le cosiddette ICO, cioè le Initial Coin Offer, ovvero le speculazioni che cercano di cavalcare il valore della criptomoneta.

Un'altra importante incognita, che è proprio alla base delle continue fluttuazioni del bitcoin, è la difficoltà da parte del mercato di cercare di stabilirne il valore effettivo.

Quel che è certo è che le istituzioni di vigilanza hanno capito che il bitcoin sarà presente in futuro nei rapporti monetari, o nelle transazioni in senso ampio, anche se forme difficili da prevedere.

Va in questa direzione il tentativo di regolare il sistema delle criptovalute. Le banche centrali stanno cercando di attrezzarsi per per evitare lo scoppio di bolle. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante il convegno organizzato da Enel Foundation e Aifi - Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt: «La blockchain è una tecnologia e un conto è la tecnologia, un conto è l'uso che se ne fa. La tecnologia da sola non crea bolle. Tutto questo sistema dovrà essere regolato - le banche centrali si stanno attrezzando e stanno valutando se emetterne (di criptovalute) - in modo da evitare bolle, che poi esplodono e fanno danni». Queste le parole di Padoan.

Ma le preoccupazioni non riguardano soltanto la stabilità della moneta digitale. A impensierire azionisti e clienti, è anche la sua evanescenza. È notizia di qualche ora fa che la Coincheck, principale piattaforma di scambio di cripto valute in Giappone, ha subito un attacco da parte di cyber criminali nella giornata di venerdì scorso. Sarebbero stati sottratti illecitamente oltre 500 milioni di dollari in XEM (cripto valuta lanciata a marzo del 2015 da NEM). La piattaforma ha bloccato altre transazioni e la possibilità di registrarsi. E sul caso sono intervenuti anche gli inquirenti che hanno aperto un'indagine per comprendere l'accaduto e risalire ai colpevoli. NEM, a seguito dell'accaduto, ha subito una svalutazione del 20 per cento.


Molti studiosi sottolineano l'urgenza di arrestare l'isteria che si sta creando attorno alle criptomonete,
essenzialmente per evitare truffe, ma anche allo scopo di comprendere con serenità e attenzione il fenomeno del bitcoin. Occorre quindi guardare al futuro e interrogarsi su come si regolerà il sistema economico-finanziario qualora la criptomoneta dovesse esaltare i mercati. 



 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Gennaio 2018, 19:34
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