Rottamazione bis delle cartelle: il decreto pronto nella manovra

Rottamazione bis delle cartelle: il decreto pronto nella manovra
Conto alla rovescia per il varo della manovra e del decreto fiscale collegato, che conterrà parte delle coperture delle misure pro-crescita per il 2018, a partire dalla 'rottamazione bis' dei debiti col fisco. L'approvazione da parte del Consiglio dei ministri potrebbe avvenire in due tempi, con il decreto sul tavolo già venerdì e la legge di Bilancio domenica sera o, più probabilmente, lunedì.

Tra le novità in arrivo anche la soluzione per garantire il bonus Irpef da 80 euro agli statali che rischierebbero di perderlo in virtù del rinnovo del contratto, questione seguita in prima persona dal ministro Marianna Madia. Ancora da sciogliere, invece, il nodo scuola, con il comparto che chiede un pacchetto di interventi da 1 miliardo, e quello delle pensioni, su cui ci potrebbe essere un nuovo round di confronto con i sindacati sempre lunedì. Il decreto fiscale, intanto, è alle ultime limature.

Certa la riapertura dei termini della 'definizione agevolata' dei debiti col fisco, che dovrebbe interessare sia chi è stato escluso dalla prima rottamazione per errori formali o perché non in regola con il proprio piano di rate, sia le cartelle della prima parte del 2017, probabilmente fino a giugno-luglio (previsti incassi per 1,5 miliardi). Si starebbe invece ancora ragionando sulla possibilità di rivedere il calendario delle rate. Il decreto dovrebbe consentire anche di sistemare alcune partite pendenti dell'anno in corso, dal finanziamento delle missioni all'estero alla copertura di alcune misure che non hanno dato nel 2017 il gettito atteso, come la voluntary disclosure bis (dimezzate le stime di incasso da 1,6 miliardi a 850 milioni). L'estensione dell'obbligo di fatturazione elettronica anche tra privati, piatto forte della lotta all'evasione, potrebbe invece finire nella legge di Bilancio.

La web tax, sulla quale procede il lavoro di valutazione tecnica, dovrebbe invece arrivare durante l'iter parlamentare. Le ipotesi su cui si concentrano i tecnici viaggiano su un doppio binario: da un lato quello della creazione di una nuova imposta sul business dei giganti del web, che potrebbe riguardare i ricavi, oppure le transazioni, e attestarsi attorno al 10%. Dall'altro lato si starebbe valutando l'opportunità di rendere più stringenti le maglie della stabile organizzazione, rafforzando gli strumenti a disposizione dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, a completamento dell'operazione già avviata con la 'manovrinà.

Anche sul fronte della P.a.
le soluzioni dovrebbero arrivare con la legge di Bilancio. Possibile che venga specificata la 'neutralità' del rinnovo degli statali (1,6 miliardi aggiuntivi sul piatto per garantire aumenti medi da 85 euro) per non fare perdere il beneficio del bonus Irpef. L'altra opzione sarebbe quella di aumentare le risorse per i contratti, per rialzi medi che salirebbero a 89-90 euro circa. Per il comparto della scuola, delle varie richieste è probabile che arrivi l'avvio dell'equiparazione delle retribuzioni dei presidi a quelle degli altri dirigenti della P.a. (servono circa 100 milioni). 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Ottobre 2017, 13:23
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