Lavoro, contratti a tempo più cari dell'indeterminato "per incentivare le assunzioni"
Si tratterebbe di un rialzo dell'aliquota contributiva aggiuntiva (1,4%) prevista nei contratti a tempo determinato e oggi destinata alla Nuova assicurazione sociale per l'impiego (Naspi). Così il rapporto di lavoro a termine diventerebbe meno conveniente a vantaggio di quello a tempo indeterminato.
L'aggravio contributivo sul contratto a tempo determinato dovrebbe quindi agire come deterrente, spingendo le imprese verso rapporti di lavoro 'fissi'. In un momento, come certificato dall'Inps, la quota delle assunzioni stabili non fa che diminuire, a fronte di una crescita netta di quelle a termine. Il rincaro del contratto a tempo è stato anche suggerito dai sindacati, che si stanno confrontando con il Governo sia sui temi della previdenza che del lavoro. Il tema non è stato ancora oggetto di approfondimento ma c'è chi propone un rialzo deciso dell'aliquota aggiuntiva dell'1,4%, anche raddoppiandola.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Settembre 2017, 16:43
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