Quest'anno ci sarà meno uva, ma di qualità e in anticipo

Quest'anno ci sarà meno uva, ma di qualità e in anticipo

di Nicola Benvenuti
Vendemmia anticipata di una quindicina di giorni, ma uve di ottima qualità, nonostante le bizze del tempo, con quantità prodotte un po' inferiori all'anno precedente, sia per le qualità bianche che per quelle rosse. La viticoltura insomma si conferma la locomotiva del settore agricolo in Veneto: è quanto è emerso ieri mattina a Legnaro, nella sede di Veneto Agricoltura, l'Agenzia regionale per l'innovazione nel settore primario, nel corso del tradizionale appuntamento sulle previsioni vendemmiali per il 2017.

«È importante che in un mondo globalizzato come quello attuale, qualcuno riesca a distinguersi e differenziarsi, come avviene in Veneto con la viticoltura», ha precisato l'assessore regionale all'Agricoltura Giuseppe Pan, per il quale «sostenibilità significa non solo non fare uso di prodotti chimici, ma anche mantenere sano l'ambiente circostante al vigneto, osservando le buone pratiche biologiche e biodinamiche». Pan ha anche tenuto a sottolineare che il Veneto è una regione virtuosa, che aiuta il settore primario concretamente: «Veneto Agricoltura e Avepa sono i primi nei pagamenti agli operatori, mentre la Regione ha creato una rete di collaborazione importante con i Consorzi di Bonifica, grazie alla quale si è potuto assicurare il rifornimento di acqua alle coltivazioni, nonostante la grave siccità che perdura». 

 ll direttore di Veneto Agricoltura Alberto Negro ha invece ricordato i rilevanti numeri del vitivinicolo veneto nel 2016: 87.183 gli ettari di superficie vitata, 13 milioni di quintali di uva, 10,1 milioni gli ettolitri di vino prodotto, corrispondenti al 19,5% della produzione italiana e al 3,5% di quella mondiale, con 25.538 produttori di vino, di cui 15.315 hanno conferito alle cantine sociali. «I 2 miliardi di euro di export veneto valgono il 35,6% del valore complessivo delle esportazioni nazionali e il primo posto in Italia», ha precisato il direttore Negro.

«Nelle cantine del Veneto è tutto pronto per accogliere le prime uve della vendemmia 2017», ha annunciato Diego Tomasi, direttore di Crea-Vit, il centro di ricerca per la viticoltura di Conegliano. «Come sempre si partirà con le varietà precoci. I grappoli di Pinot e Chardonnay per base spumante dovranno attendere ancora solo qualche giorno, mentre per i vini tranquilli la raccolta potrebbe iniziare il 21/22 agosto». Tutto dipenderà dal clima dei prossimi giorni. «Infatti, da questo momento in avanti ha ricordato Tomasi i vigneti necessitano di belle giornate di sole e notti fresche e ventilate, alternate a qualche leggera pioggia ristoratrice. Quello che invece non serve nella maniera più assoluta è che il tempo si guasti in questa fase così cruciale per il vigneto, come è capitato lo scorso anno, portando con sé grandi quantità di umidità che per l'uva vuol dire marciumi e malattie fungine».

I viticoltori incrociano dunque le dita, anche perché al momento la situazione sanitaria delle uve nelle diverse aree viticole risulta pressoché perfetta. Sotto il profilo quantitativo la produzione si pone sui livelli consentiti dai disciplinari, anche se si dovranno fare i conti con i cali dovuti alle gelate di aprile, in parte compensati dall'entrata in produzione dei nuovi vigneti. In sostanza si prevede per il 2017 un calo produttivo intorno al 10% per le uve bianche e del 5/7% per quelle rosse.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Agosto 2017, 10:50
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