Unioni Civili, l'Italia arcobaleno in piazza:
"un milione di sveglie"

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I sostenitori delle unioni civili scendono in piazza oggi in 96 città (89 in Italia e sette all'estero) La manifestazione si chiama "Svegliati Italia" e ha come obiettivo "sensibilizzare l'opinione pubblica e far capire al governo che le unioni civili non possono più essere ritardate". L'iniziativa è stata lanciata da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit. Gli organizzatori giocano d'anticipo rispetto al Family Day, in programma il 30 gennaio.
Scendono insieme in piazza per l’approvazione del ddl Cirinnà, accompagnate dallo slogan e hashtag #Svegliatitalia. Iniziative che coinvolgono Roma, Napoli, Perugia, Catania,Palermo, Sassari ma anche Londra, Berlino, Copenaghen, Limerick, Dublino, Monaco e Francoforte.

“Chiediamo al Governo e al Parlamento – si legge nell’appello delle associazioni – di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese”. Le manifestazioni si tengono a sette giorni dal Family Day, che si svolgerà a Roma sabato prossimo, il 30 gennaio, nel segno esattamente opposto a quelle di oggi: appoggiare le parole di Papa Francesco che ieri ha chiesto di non fare confusione “tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione“.

A Roma è stata accolta da un’ovazione la parlamentare del Pd Monica Cirinnà, quando è salita sul palco della manifestazione «Quella sulle unioni civili è una legge che dimostrerà che quando il Pd è unito non c’è nessuno che lo blocca», ha detto la relatrice del ddl che approderà in Aula giovedì prossimo. Le parole del Papa sulle unioni civili cambiano qualcosa? «No, affatto, le sue parole sono bellissime ma nella legge. E’ chiaro che le unioni civili si fondano sull’articolo 2 e non sull’articolo 29 della Costituzione. La legge, quindi, è pienamente costituzionale».

ROMA Palloncini colorati, bandiere di ogni tipo, qualche slogan 'arrabbiatò ma anche e soprattutto sorrisi e abbracci, tra bambini e tanti cagnolini, quasi a celebrare una rimpatriata cercata da tempo, in pieno stile 'arcobalenò. All'appuntamento di oggi a Roma, tenutosi all'insegna di #svegliatitalia, in tanti opportunamente si sono presentati con grandi sveglie da mostrare con orgoglio agli altri partecipanti; in molti si sono portati da casa anche grosse pendole, alzate sopra le teste degli astanti - la piazza era piuttosto gremita - quasi per dare una sorta di 'vià collettivo. Un grande parterre, quindi, con facce note del mondo dell'omosessualità romana e non solo, ma anche tanti giovani, decisamente i più divertenti e divertiti, abbigliati con tanti colori e facce dipinte, molte delle quali con il cuoricino simbolo di #svegliaitalia o con la maschera di Anonymous (però con il simbolo della pace sugli occhi). Tanti gruppetti anche, ognuno col suo striscione, come quello di '#nomediazione (e sì all'uguaglianza)', spesso 'contaminatì da bandiere di Amnesty International. Ma anche, come si conviene, dalle bandiere di gruppi storici del movimento lgbt, come Arcigay, Arcilesbica, Circolo Mario Mieli, Agedo, Mit e Famiglie Arcobaleno. Applauditi i cartelli più spiritosi, alcuni dei quali anche molto 'politicì ('Il mio 730 non ha sesso, stesse tasse, stessi dirittì o 'Salvini è nato da una coppia etero, quindi supportate le coppie gay' o È ora di essere sveglì), allo stesso modo di un fantoccio a grandezza naturale di Matteo Renzi con la scritta, sotto, 'Sposaci!', tante copie della Costituzione a mo di scudo ('Le unioni civili si basano sull'articolo 2 non sull'articolo 29 sul matrimoniò), e anche un prete (vero o presunto?) con tanto di cartello 'Dio ama i gay, le lesbiche e i bisessualì. Quello del Pantheon è stato, com'era giusto, anche un evento molto social, non a caso secondo alcuni giovani presenti in piazza la manifestazione sarebbe nata all'inizio come una sorta di grande flash mob, prendendo le mosse da un tam tam che via via ha portato a contare circa 20mila 'mi piacè postati nella serata di ieri sul profilo Fb di #svegliatitalia e anche su twitter.
Per questa ragione, secondo molti attivisti presenti al Pantheon, sarebbe stato meglio trovare uno spazio più grande, se non altro per consentire anche una sorta di tappeto rosso popolare al variegato mondo lgbt romano.


GENOVA «Noi chiediamo allo Stato di riconoscere i nostri diritti di persone, siamo qui per difendere l'amore e, oggi, ci sentiamo noi i veri difensori della famiglia». Claudio Tosi, presidente di Arcigay Genova, ha chiuso con queste parole, in Piazza De Ferrari, #svegliaitalia, la manifestazione che ha portato in piazza oltre duemila persone, quasi tremila per gli organizzatori, per chiedere l'approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Un corteo colorato e musicale, accompagnato dalle percussioni e dalle danze della «Murga» dei vicoli, laboratorio di danza e musica in prima linea nella difesa dei diritti. Tante le persone, dalle famiglie arcobaleno a quelle tradizionali, che hanno raccolto l'invito delle oltre venti associazioni che hanno organizzato la giornata di mobilitazione. Un solo slogan gridato nel corso della manifestazione: «E» ora di essere civili«, accompagnato dal suono delle sveglie fatte suonare davanti a Palazzo Tursi e in Piazza De Ferrari. Ad aprire il corteo, dietro allo striscione anche Simone e Alvaro, una coppia che vive a Genova e che ha sfilato in abito da cerimonia. »Noi stiamo insieme da 23 anni - spiegano - e siamo stanchi che le persone omosessuali si vedano negare i diritti, da quello di essere famiglia a poter festeggiare il proprio matrimonio. Ci siamo vestiti così - spiegano - in attesa di una legge che sarà un primo passo«. In piazza anche il mondo della politica e delle istituzioni. »È stata una bella risposta - spiega l'assessore alla legalità del Comune di Genova, Elena Fiorini - un segnale che Genova aveva già dato, quest'estate, nel corso del gay pride«. In piazza della Vittoria un piccolo gruppo di 'sentinelle in piedì ha invece manifestato per la famiglia tradizionale.

TORINO Una folla di almeno 7.000 persone ha gremito oggi piazza Carignano a Torino per la manifestazione indetta dal Coordinamento Torino Pride per sostenere i diritti della popolazione lgbt, a pochi giorni dalla discussione in Senato, il 28 gennaio, del disegno di legge Cirinnà. Tra i primi a parlare, dal palco con lo striscione recante la scritta 'Difendiamo i nostri figli, ma anche i vostrì, è stato il sindaco di Torino. «Non stupisce questa adesione cosi massiccia - ha detto Piero Fassino - questa è una città che ha sempre portato avanti le maggiori battaglie per i diritti. Quella per le unioni civili - ha aggiunto - non è una battaglia di schieramento politico ma di civiltà. Si tratta di dare, come chiede ormai da tempo una notevole fetta della società, un giusto riconoscimento a tutte le forme di relazione e affittività». Alla manifestazione ha inviato la sua adesione anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, oggi trattenuto a Bruxelles. Molti gli assessori e gli esponenti politici di diversi partiti. «Questa è una prova di buona politica, vicina alle istanze reali del paese», ha detto Silvano Bertolot, consigliere nazionale di Arci Gay.


«Un milione di sveglie hanno suonato oggi in tutto il Paese, il Parlamento le ascolti»: lo rende noto l'Arcigay che fa un consuntivo sulle manifestazioni #svegliatitalia tenutesi in 100 piazze italiane e anche all'estero. È stata «una giornata storica per questo Paese, una mobilitazione vastissima che si è nutrita del desiderio e dell'entusiasmo di tante e tanti che hanno a cuore il valore dell'uguaglianza», afferma il segretario di Arcigay Gabriele Piazzoni.
Ultimo aggiornamento: Domenica 24 Gennaio 2016, 12:48
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