Ragazzini 14enni si contendono la fidanzatina:
lite e sparatoria, ucciso il papà di uno dei due

Ragazzini 14enni si contendono la fidanzatina: lite e sparatoria, ucciso il papà di uno dei due
CATANIA - Una lite tra due minorenni per una fidanzatina contesa: sarebbe la causa scatenante dell'uccisione del 46enne Giovanni Di Bella, assassinato con un colpo di pistola a Catania.





La vittima era il padre di un 14enne che aveva avuto dei contrasti con un 13enne per una ragazzina. La lite si è estesa ai familiari con successivi 'chiarimenti' conclusisi con il delitto: A.M., 19 anni, fratello del 13enne, gli avrebbe sparato un colpo di pistola uccidendolo. Il giovane è stato fermato dai carabinieri per omicidio su disposizione della Procura.



La sparatoria è avvenuta davanti l'abitazione della vittima: Giovanni Di Bella è stato centrato al torace da un colpo di pistola mentre era in strada, in viale Castagnola, nel popoloso rione di Librino. Soccorso, l'uomo è stato condotto nell'ospedale Vittorio Emanuele, dove è morto per i postumi della ferita.



I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno ricostruito quasi subito la dinamica dell'agguato e sono anche risaliti al presunto omicida e al movente del delitto. La causa scatenante, secondo i militari dell'Arma, sarebbe un contenzioso che si era aperto tra il figlio 14enne della vittima e un ragazzino di 13 anni che erano 'interessati' alla stessa ragazzina. I due minorenni avrebbero avuto un acceso diverbio, motivato dalla gelosia, nel quale poi sono stati coinvolti i loro familiari.



L'incontro 'chiarificatore' tra Giovanni Di Bella, padre del 14enne, e A. M., fratello del 13enne, non sarebbe però andato a buon fine. Anzi, si sarebbe concluso con pesanti insulti e accuse. Dopo dieci minuti, secondo quanto ricostruito dai carabinieri con l'uso di intercettazioni e la visione di filmati di telecamere presenti nella zona, il presunto omicida sarebbe ritornato davanti casa di Di Bella e gli avrebbe esploso contro un colpo di pistola, ferendolo mortalmente.



Il 19enne è stato sottoposto all'esame dello Stub, per verificare se abbia utilizzato armi: l'esito dell'accertamento, eseguito da militari del Ris, arriverà nei prossimi giorni. Intanto i carabinieri del comando provinciale gli hanno notificato un provvedimento di fermo per omicidio, emesso dal procuratore Giovanni Salvi, e condotto in carcere.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Aprile 2015, 09:32
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