Mentre è in rianimazione l'azienda
gli invia procedimento disciplinare
Caduto dal tetto per bonifica eternit

Mentre è in rianimazione l'azienda gli invia procedimento disciplinare
CASSOLA - Era ancora ricoverato in Rianimazione. Quarantott'ore dopo la “quasi tragedia”, gli avevano già scritto una lettera con oggetto “Procedimento disciplinare – contestazione”. Lui è Francesco Sandri, l'operaio rimasto coinvolto il 18 maggio, verso le 10.30 del mattino, in un gravissimo incidente sul lavoro a Cassola. E' precipitato dal tetto, una caduta di quasi sette metri da cui è uscito vivo per miracolo. Ora lo Studio 3A, la società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che dà assistenza legale all'operaio attraverso la consulente Linda Mazzon, racconta alcuni particolari della vicenda. 

«Il ventiseienne di Rosà era stato assunto da neanche due mesi, e inquadrato come apprendista, alla Castellan Giovanni srl, azienda sempre di Rosà che si occupa di smaltimento di rifiuti e bonifiche di amianto ed eternit. Aveva appena terminato il corso di formazione per le operazioni con l'amianto. Il 18 maggio è alla sua prima bonifica, commissionata dalla Bizzotto Mariano di Cassola, proprietaria di un capannone in via De Gasperi affittato anche a altre aziende - si legge nella nota di Studio 3A -. La squadra della Castellan, formata nella circostanza, oltre che dal 26enne, da altri due operai, un 58enne assunto da sei mesi e un 25enne che ha sei anni di anzianità, deve sostituire il tetto del capannone in eternit. Sulla copertura ci sono Sandri e il 58enne, mentre l'altro operaio più esperto è a terra intento ad alcune mansioni con una gru elevatrice. Il 26enne bonifica l'area da trattare, suddivisa in scomparti, per poi procedere con l'installazione delle nuove onduline in acciaio. A un certo punto, però, si trova a dover recuperare un flessibile, e così si allunga per afferrare lo strumento. In un attimo Sandri perde l'equilibrio, cade in uno scomparto ancora da bonificare, rompe la prima tettoia e il contro soffitto isolante, entrambi in eternit, e rovina a terra dopo un volo di 6-7 metri, piombando sul pavimento della Univer Telai».

Il buco sul soffitto: una caduta da 6-7 metri
 

Momenti febbrili, il giovane viene soccorso e elitrasportato al San Bortolo. Rimane una settimana in Rianimazione a Vicenza, altri tre giorni in quella dell’ospedale di Cittadella, dove poi viene ricoverato in Ortopedia. «Da poco è stato dimesso, ma ne avrà per dei mesi - si legge nella nota di Studio A3 -: ha riportato uno pneumotorace e varie fratture (diverse costole e vertebre, ala-sacrale, clavicola, terzo e quarto metacarpo della mano), è tuttora ingessato e immobilizzato a letto e nel breve periodo non si può sapere quali conseguenze possa avere sulla sua salute il fatto di aver respirato le fibre di amianto». E nei giorni scorsi l'operaio «ha scoperto con grande amarezza - prosegue Studio A3 - del provvedimento disciplinare annunciatogli dalla sua ditta “per non aver prestato la dovuta attenzione”» nel suo lavoro su quel tetto. La lettera, aggiunge la nota, risulta datata 20 maggio, solo due giorni dopo l'infortunio, quando i medici non avevano ancora sciolto la prognosi. 

Ora la ricostruzione precisa di quanto accaduto spetta agli ispettori dello Spisal che sono intervenuti per accertare dinamica e cause del sinistro: sul tappeto le verifiche del rispetto delle norme sulla sicurezza. Anche l'impresa Castellan farà valere le sue ragioni per dimostrare la sua aderenza alla normativa. Lo Studio 3A intanto annuncia che procederà anch'esso alle verifiche tecniche del caso muovendosi sui fronti sia civile sia penale, con richiesta di congruo risarcimento all'operaio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Giugno 2016, 23:36
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