L'Umbria dei festival: da Spoleto a Todi
una regione che investe in cultura e arte

L'Umbria dei festival: da Spoleto a Todi una regione che investe in cultura e arte

di Rita Sala
Umbria. Ha un tratto mistico fin dai tempi remoti, omogeneo con un territorio che ospita nei suoi boschi popolazioni votate alla semplicit. Parte dall’Umbria il monachesimo di Benedetto da Norcia, che con la sua regola «non solo interpreta fedelmente e realisticamente la terra in cui nasce - scrive Michele Augias - ma si universalizza, compiendo una vera e propria rivoluzione all’interno del mondo cristiano e specie nei confronti del monachesimo contemplativo prospero in Oriente». A fianco, o di fronte, in un continuo rapporto dialettico, c’è però il tratto concreto della Regione, attivo, realizzativo, anch’esso in fondo legato alla poetica benedettina. I monaci furono artisti della riproduzione amano, coltivatori di orti, giardini e campi, produttori di elisir, pittori e scrittori. Oggi diremmo «colti esponenti della green economy».



IN CAMMINO

L’Umbria non ha mai smesso di camminare. La gente, i turisti, gli intellettuali, gli artisti, i commercianti, gl’imprenditori le hanno risposto e le rispondono. Salvatore Sciarrino, nato a Palermo, ha scelto di vivere e lavorare a Città di Castello. Nei cartelloni di Umbria Jazz, a Perugia, si affollano ogni anno figure di livello internazionale. Gian Carlo Menotti elesse Spoleto, tra tante città possibili, oltre mezzo secolo fa, come sede di un Festival, il Due Mondi, destinato ad essere conosciuto ovunque. A Toscolano, in provincia di Terni, Mogol ha costruito la sua scuola per poeti della canzone. Il Teatro Cucinelli porta a Solomeo, frazione di Corciano (Perugia) spettacoli di rilievo nazionale.AOrvieto, il Teatro dell’Opera di Roma organizza il Festival di Pasqua, dedicato alla musica sacra e culminante con il Concerto all’interno del Duomo. Emolto altro ancora, da un’antica rocca a una forra, da una pala d’altare a una piazza, da una madia a un ciclo di affreschi. L’Umbria ha davvero due valenze. Da una parte la cultura, la forza di proporre e inventare, il fascino delle sue città, dei borghi storici, degli inimitabili paesaggi; dall’altra, anche in tempi di crisi, l’operosità, la concretezza.



APPUNTAMENTI FISSI

Umbria Jazz e la SagraMusicale a Perugia, Due Mondi a Spoleto, Delle Nazioni a Città di Castello, Todi Festival. Sono eventi che, trovando in questa terra spazi e contenuti, usano al meglio il tessuto diffuso delle eccellenze produttive, il territorio, la gente. E il conto torna. Le prerogative del territorio e dei suoi abitanti - da una parte lo sguardo contemplativo, dall’altra il lavoro - sono il motore, anche in campo artistico, dell’attivismo collettivo. Che esalta il jazz, la musica classica e lirica, la danza, il teatro, il cinema e i diversi generi d’arte per offrirli alla riflessione degli appassionati. In sintesi, più con le azioni che con le parole, la piccola Umbria fa vivere la cultura. Ha compreso come proprio la cultura investa tutti gli aspetti dell’esistenza, come sia motore di sviluppo e insostituibile risorsa per la mente e per l’economia. Antidoto e propellente, cioè, contro la crisi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Giugno 2013, 11:08
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